Scaramucce …

ALTA TENSIONE SULLE RIFORME, FI RILANCIA SU ITALICUMdi Carlo Viscardi – “Noi chiediamo a Renzi, se vuole mantenere la parola, se vuole mantenere i patti, di approvare la riforma elettorale prima di Pasqua, altrimenti casca l’accordo con Berlusconi; La riforma della legge elettorale è ferma da tre settimane al Senato e non è stata ancora consegnata alla Commissione Affari Costituzionali competente; Se è in grado Renzi, approvi la riforma elettorale, così com’è stata approvata dalla Camera, prima di Pasqua, se non è in grado, non ha i numeri per farlo, ne tragga le conseguenze, magari anche con le sue dimissioni”. Queste le ultime dichiarazioni dell’ex ministro Renato Brunetta, ora capogruppo alla Camera per FI; dichiarazioni che hanno subito fatto il giro di tutti i notiziari e che sembrano sancire la fine dell’idillio delle “nozze” fra FI e PD.
Brunetta rincara la dose e sottolinea: “La riforma del Senato è stata approvata lunedì dal Consiglio dei ministri, ma quella riforma non è stata consegnata agli uffici competenti di Palazzo Madama, il che vuol dire che non esiste ancora, che ci stanno ancora lavorando”.Brunetta a Renzi, Italicum entro Pasqua o salta patto Le repliche del governo arrivano a stretto giro di tempo, inizia il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi che dichiara : “E’ un’idea di Brunetta, il testo della legge elettorale deve essere ancora esaminato dalla commissione del Senato e a Pasqua mancano 10 giorni”. Ed il premier non “le manda di certo a dire” e afferma : “Non accettiamo ultimatum da nessuno meno che meno da Brunetta. Se stanno al gioco delle riforme bene se no, al Senato, ce la facciamo; Le questioni interne a Fi se le risolvano loro. Noi rispettiamo il loro dibattito interno ma non accettiamo ultimatum da nessuno”; ed alle domande incalzanti sulla possibilità di un incontro fra Lui e Berlusconi risponde : “Non mi risultano incontri”. Poi Renzi cambia direzione al discorso e commenta : “Per noi la prima scelta è di stare vicini alle persone che guadagnano di meno, come dimostra la decisione di dare 80 euro in busta paga. Sugli stipendi dei manager aspettate domani, ne parleremo e vedrete, sarete contenti”. E sul DEF dichiara : “Sul Def la situazione è molto buona, chiudiamo domani alle 18. Siamo abbastanza avanti”. Renzi incontra il ministro Padoan per fare il punto della situazione, resterebbero da definire ancora il taglio dell’Irap (che per quest’anno oscilla ancora tra il 5% e il 10%) e la curva delle detrazioni Irpef. L’obiettivo del governo resta quello di coprire l’intero taglio delle tasse in busta paga con la spending review, non facendo quindi ricorso a nessun altro tipo di copertura. Il pil italiano crescerà quest’anno con ogni probabilità dello 0,8%. Dovrebbe essere questa, a quanto si apprende, la stima contenuta nel Def, che rivedrebbe così al ribasso le più ottimistiche previsioni del governo Letta, fissate all’1%. Per Renzi, in questi giorni la strada sarà irta, molte le tensioni esterne ed interne, che sembra, almeno per ora, riuscire a governare con buon savoir faire toscano, ed un’inaspettata esperienza.

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