“La Madonna di Polsi nella letteratura calabrese del novecento”

Presentazione del libro di Pasquino Crupi

Sabato 12 aprile 2014 ore 17.30, Bar Serrano’. Via nazionale – Melito Porto Salvo

 Sabato 12 aprile, alle ore 17.30 presso la sala conferenze del Bar Serrano’ in Melito Porto Salvo, il Circolo Culturale Meli unitamente a “Città del sole edizioni” presenterà in anteprima l’opera postuma di Pasquino Crupi dal titolo “La Madonna di Polsi nella letteratura calabrese del 900”. All’incontro interverranno don Pino Strangio, autore della prefazione del testo e rettore del santuario di Polsi, e Franco Arcidiaco, responsabile della casa editrice. La presentazione dell’opera letteraria, accompagnata dalla proiezione delle immagini del documentario “Polsi, la fede Aspromontana”, sarà anche l’occasione per ricordare non solo il Pasquino Crupi scrittore ma anche l’uomo, il politico, il meridionalista attraverso il ricordo del figlio Vincenzo e di coloro che, spontanemante, vorranno dare il proprio contributo.

“(…) Pasquino ci offre degli scritti che hanno un filo conduttore che conduce a Maria. Un itinerario di fede che non sappiamo quali frutti abbia prodotto. Possiamo supporre che la sua cara mamma, candela accesa della sua vita – non a caso, ripeto, il libro è dedicato a lei, come lo è quello di Alvaro su Polsi – dall’alto della sua preghiera abbia ispirato il figlio per una celebrazione letteraria diversa dai suoi scritti abituali. E’ stato l’inizio di una storia segnata dal pathos e scritta da una penna grecanica intrisa di mediterraneo lirismo. Questo scritto è stato l’inizio di un cammino letterario che farà conoscere meglio il rapporto devozionale e l’autentica fede di chi non dimentica mai Maria” (dalla prefazione di Don Pino Strangio).

Di seguito si riporta l’editoriale su Pasquino Crupi di Anna Maria Reggio, pubblicato su “Lo Specchio del Basso Jonio” – periodico di informazione edito dal Circolo Meli – del 29.08.2013

“La notizia della morte di Pasquino Crupi giunge mentre stiamo impaginando il giornale… Ci piace ricordarlo semplicemente così: intellettuale e meridionalista. Con queste due parole. Sfuggendo alla tentazione di stirarle e dilatarle per dare loro un significato più pregnante di quanto già non abbiano, in sé. Senza aggettivazione, senza enfasi. Spesso usate con disinvoltura o indulgenza verso effimere figure di intellettuali o sedicenti tali, sentiamo poi il bisogno di aggiungervi sempre qualcosa quando dobbiamo usarle per quelli veri. Ma i cavalli di razza si sanno riconoscere. Per questo noi diciamo: intellettuale e meridionalista. E basta. Pasquino Crupi si sa raccontare benissimo da sé. Anche da morto.Riprendiamo tra le mani “Il Gazzettino Rosso”, quindicinale meridionalista da lui diretto. E’ l’edizione del 14 luglio 1998, anno 1, numero 8. “Il Presidente ci sfratta in lingua ostrogota” è il suo editoriale. Pasquino Crupi racconta di un avviso di sfratto che il presidente della Commissione Federale di Garanzia del Partito reggino della Rifondazione comunista telegrafa alla segreteria del Circolo comunista di Reggio Centro. Lo sfratto è intimato proprio «al quindicinale Il Gazzettino Rosso ossequio norme statutarie – cito testualmente – per plateali attacchi portati contro il partito. Dare perentoria conferma entro 24 ore». Irresistibile il commento di Pasquino Crupi: «Ma guarda il topo che animale sagace: non affida mai la sua vita ad un sol buco», scrive. E continua: «Il Presidente si era messo di piglio a sfrattare il dissenso dal nostro cervello con il suo poderoso martello delle streghe (…). Non ci dà il tempo, non ci dà respiro». E conclude con un colpo da Maestro: se proprio vuole sfrattarci, che lo faccia, sì, ma «in buona lingua italiana, che, insomma, reclami non una “perentoria conferma”, ma una “perentoria risposta”.» Sul numero del 2 luglio del giornale aveva scritto quello che oggi possiamo considerare un insegnamento: «Ma continueremo a pensare, a criticare, a dissentire. Senza chiedere il permesso (…)» (Anna Maria Reggio).

CRUPI loc 14-04-2014

Comunicato stampa Circolo Meli

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