Il capro espiatorio

caproTalvolta, anzi spesso, quando alcune piazze esplodono incendiano bandiere USA e d’Israele. Un modo barbaro per dimostrare il proprio odio. Uno sfogo inutile e inconcludente che, comunque, dimostra la loro impotenza e l’assenza di una strategia. Così come evidenzia una logica da capro espiatorio che conduce verso il nulla. E’ però utile a coprire quelle classi dirigenti che tali non sono. Come accadeva durante la Rivolta di Reggio quando si incendiavano le auto targate Catanzaro e si impiccavano fantocci raffiguranti Mancini e Misasi. Qualcosa del genere – mutatis mutandi – sta accadendo con Scopelliti: ormai è colpevole di tutto. Da uomo della provvidenza a capro espiatorio. Si parla solo di lui. Ricordiamo Vendola che a Reggio di Calabria in campagna elettorale parlò solo di Scopelliti. Ma in autunno quando si voterà per Comune e Regione, ci occuperemo ancora di Scopelliti o ascolteremo proposte, idee, suggerimenti utili ai cittadini? Quièn sabe. Intanto è interessante la reazione del non eletto Pino Arlacchi che ha addebitato tutto al mancato appoggio del Partito Democratico. Perchè – tra tanti candidati – il PD avrebbe dovuto sostenere lui? Tra l’altro, secondo Arlacchi era noto che Maiolo e Pirillo non sarebbero stati eletti. Come faceva a saperlo? Gode di entrature in alto loco? Ha un canale privilegiato con l’ Altissimo? E’ dotato di doti divinatorie? Mistero. Ma che importa: importante era che lui diventasse europarlamentare. In democrazia, però, bisogna convincere gli elettori: altrimenti si resta a casa. E, in tal caso, è meglio prenderne atto: senza tante inutili parole.

Abate Busoni

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