L’Associazione “William Latella – Vecchio Borgo” ha ospitato il massimo esperto italiano in onoterapia, Eugenio Milonis

Da sinistra Guido Leone,Pino Latella,Eugenio Milonis e Sandro PetronioEugenio Milonis, massimo esperto nazionale in onoterapia è stato ospite dell’Associazione William Latella che gestisce la comunità terapeutica Vecchio Borgo, in occasione del quarto seminario del corso di formazione di pedagogia speciale in onoterapia . Milonis è psicoterapeuta, psicologo analista esperto in psicodinamica di gruppo. Ha svolto dal 1970 attività di formazione e aggiornamento per insegnanti e presidi su incarico del Ministero della P.I. . Ha creato nel 1994 il Centro di Onoterapia dell’Associazione Sinergie – Asinomania , dal 1999 è responsabile dei corsi di formazione per operatori in attività di mediazione con l’asino. E’ presidente del Consorzio Nazionale Allevasini. Presso la comunità terapeutica Vecchio Borgo , come già detto altre volte, le attività di cura verso gli ospiti della comunità stessa sono fondate sul lavoro di carattere tradizionale che attinge ai caratteri tipici della cultura rurale calabrese, nella quale la presenza dell’asino come affidabile e solido animale domestico è stata diffusa fino ad almeno un decennio nel secondo dopoguerra, in particolare nelle impervie zone collinari che fanno da ali alle fiumare che incidono il nostro territorio. Per questo motivo presso la comunità Vecchio Borgo gli asini sono presenti come elemento naturale di testimonianza di questo tipico carattere rurale. Si è avvertita, perciò, la necessità di sviluppare adeguate e solide competenze perché il lavoro con gli asini possa assumere un vero valore di cura e terapia, non solo il carattere di intrattenimento estemporaneo basato sul volontarismo amatoriale. Da qui l’idea di formare un gruppo di persone che possa avviare un’attività sperimentale di onoterapia proprio presso il “ Vecchio Borgo”, lungo un percorso di dieci seminari, che da aprile si concluderanno in ottobre, con garanzia di qualità didattica e metodologica grazie alla collaborazione dell’Istituto Universitario IPU “Progetto Uomo” di Vitorchiano (Viterbo), e con il patrocinio della Amministrazione provinciale di Reggio Calabria e della Fondazione Carime di Cosenza. Milonis, nel corso della intera giornata formativa, ha lungamente trattenuto i numerosi corsisti sul tema: ”La peculiarità dell’asino come agente di mediazione”. Partendo dalla rappresentazione della evoluzione storica della relazione uomo- asino, cioè da un primo periodo di rapporto discendente da una cultura magico – totemica, ad un secondo tempo caratterizzato da una cultura meccanico –funzionale, per arrivare ad una terza fase culturale di rapporto affettivo – relazionale, Milonis avverte che oggi l’uomo ricerca una ‘comunicazione con gli animali .E’ attento alle loro esigenze, al loro benessere, alle loro modalità comportamentali, ai loro codici di comunicazione. Insomma è in questa cultura che nasce la pet-therapy. Sicchè anche l’asino diventa animale d’affezione. Ed essendo la nostra società oggi a basso tenore emotivo, caratterizzata da anaffettività, scarsa solidarietà verso il prossimo e dalla perdita di capacità di sentire, insomma, è in questo momento di crisi di relazioni che nasce il bisogno di tornare a contatto con gli animali, la natura, l’istinto e la spontaneità. E l’asino, con il suo essere caldo, poroso, morbido e accogliente favorisce quella comunicazione e quell’affettività di base persa o che ci è stata negata. Proprio con la sua semplicità funge da “facilitatore relazionale” contribuendo a superare rigidità, chiusure e ostilità. Milonis, precursore dell’onoterapia in Italia, oggi aiuta nel suo centro giovani e anziani a ritrovare l’equilibrio con il mondo esterno. I suoi successi lo hanno reso noto ovunque. Certo non tutti gli animali sono funzionali alle varie terapie. L’asino ,per esempio, è particolarmente adatto nella cura dei disturbi della personalità. In particolare l’onoterapia serve a sviluppare le attività cognitive, le funzioni della mano o il linguaggio e la comunicazione. Utile inoltre a rafforzare l’autostima. Insomma ,in molti si sono ricreduti davanti all’animale più denigrato dalla storia, anche se l’insegnamento che ricaviamo dal romanzo di Apuleio e dal racconto di Collodi è che “per essere uomini bisogna prima essere asini”.

Guido Leone  – Resp. comunicazione C.T.Vecchio Borgo

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