Costa Concordia a metà viaggio, intanto al Giglio si cercano resti ultima vittima

La Concordia come sappiamo ha lasciato ormai da qualche giorno il porto dell’isola del Giglio diretta verso quello di Genova che diverrà la sua ultima meta. Dalla partenza dal Giglio il convoglio ha percorso circa 92 miglia ed attualmente si trova 12 miglia a nordovest di Capraia, avendo viaggiato tutta la notte a una media di 2,5 nodi, raggiungendo in alcuni punti anche i 3 nodi, una velocità  discreta per le evidenti condizioni straordinarie in cui affronta lo spostamento che la farà navigare in mare aperto. Al di là della grandiosità dell’impresa, ciò di cui poco si parla è il fatto che adesso, dopo lo spostamento della Concordia, si siano anche potute riprendere all’Isola del Giglio le ricerche di R. R., il cameriere indiano disperso nel naufragio, il cui corpo non è mai stato recuperato. I sommozzatori dei vigili del fuoco e della guardia costiera, coordinati dal comandante Ennio Aquilino, sono tornati ad immergersi nell’area di cantiere dove, fino a due giorni fa, era adagiato il relitto della Concordia e tre coppie di vigili del fuoco e due coppie della guardia costiera, per un totale di dieci sommozzatori, si alterneranno per esplorare cinque aree di lavoro immergendosi fino a 30 metri. Due aree saranno ispezionate vicino aglicosta concordia speroni di granito che sorreggevano la nave, un’area immediatamente prima e una dopo. Anche se le speranze di ritrovare il corpo di R. sono purtroppo ridotte al minimo a più di trenta mesi dal naufragio e in seguito alle operazioni di rotazione e rimozione della nave che hanno interessato i fondali, i sommozzatori perlustreranno comunque l’intero fondale con immersioni della durata di un’ora ciascuna. Ritrovare i resti di R. R. sarebbe importante poichè è purtroppo l’unica delle trentadue vittime che ancora manca all’appello, mentre tra i sommozzatori è tornato all’Isola del Giglio anche l’uomo che aveva recuperato il corpo di M. G. T., i cui resti sono gli ultimi ad essere stati ritrovati.

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About the Author: Giulio Borbotti