Alfano: L’Italia non aspetta. Ue prenda in mano immigrazione.

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Non è soltanto la questione dell’immigrazione ad essere tragica. Lo sono anche i rapporti tra Italia ed Europa e l’atteggiamento assunto dalle stesse istituzioni europee sino ad oggi. La situazione futura, tuttavia, potrebbe prendere pieghe diverse. Dinanzi alle tragedie che ormai si consumano quotidianamente, tra morti e dispersi, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è tornato a far sentire la propria voce, chiedendo all’Unione europea di rispondere alla richiesta di intervento dell’Italia, perché, in caso contrario il nostro Paese non avrebbe aspettato oltre l’inconcepibile immobilismo e la colpevole indifferenza delle istituzioni europee.

Barcone immigrati clandestiniQuesta volta pare che il duro sfogo del leader del Nuovo Centro non sia rimasto inascoltato. Il commissario agli affari Interi Ue, Malmström, infatti dopo essersi dichiarata scioccata per le tragedie dell’immigrazione che si stanno consumando al largo della Libia e dopo aver ringraziato l’Italia, ha annunciato che in settimana incontrerà Alfano “per meglio definire le priorità e fornire assistenza all’Italia sul fronte immigrazione”. La risposta, tuttavia, non sembra aver soddisfatto appieno il Ministro Alfano che, affidando a twitter i propri pensieri, ha replicato che “o la questione immigrazione viene presa in mano dall’Europa o l’Italia dovrà adottare le proprie decisioni”. Intervistato dal corriere della sera, infatti, Alfano, ha avuto modo di chiarire alcuni concetti importanti per capire a pieno la drammaticità del problema e le difficoltà che sta attraversando il nostro Paese nell’affrontare una questione umanitaria che presenta cause di difficile trattazione e per le quali l’unica soluzione proposta oggi dalla classe politica europea sembra essere l’accoglienza. Tutto sulle spalle dell’Italia, responsabilità e soluzioni comprese.


<< Solo i ciechi non vedono ciò che sta accadendo: più si aggrava il problema della frontiera del Mediterraneo più si capisce che Mare Nostrum dev’essere sostituita da un’azione europea >> si legge sul sito del corriere di oggi 24 agosto 2014 nell’intervista a firma di Paolo Conti, a cui si aggiunge che << occorre costruire una proposta alternativa alla quale sto lavorando. La sottoporrò al governo ma è un tema che si pone soltanto dopo una eventuale risposta negativa dell’Unione europea riguardo il subentro a Mare Nostrum. Di certo non possiamo attendere a lungo >>. Ministro_Alfano
Il ministro dell’interno individua diversi problemi sui quali si sta già concentrando l’attenzione italiana e sui quali si dovrà concentrare quella europeo, tra i quali il pericolo di infiltrazioni terroristiche che va ad aggiungersi ad un altro grave fenomeno dato dall’arruolamento di terroristi di nazionalità italiana (e, possiamo aggiungere, europea) nelle file di organizzazioni come l’Isis che operavano già prima in Siria ed oggi si apprestano a concentrare la loro azione in Iraq. << I combattenti italiani attivi in Siria sono alcune decine, con un nucleo molto ristretto di ideologi e reclutatori. Ne sono morti già una decina. Siamo in possesso di una lista consolidata dei combattenti di nazionalità italiana. Circa il quadro generale, i pericoli sono tanti >>.

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About the Author: Luigi Iacopino