Primarie istituzionali: altra occasione di confusione ed ipocrisia

mfront_primarieLe primarie istituzionali in vista delle prossime elezioni regionali calabresi, diventate uno dei più importanti tormentoni politici di luglio ed agosto, si apprestano a confermarsi anche per il periodo post-estivo. E questo, probabilmente, per molti è un bene, perché, non essendoci altri problemi ben più importanti, è doveroso concentrarsi su una questione di “primaria” importanza. Ironia a parte, è deprimente che anche su questo argomento ci sia stata scarsa chiarezza. Che ci potesse essere scontro politico e diversità di vedute anche all’interno degli stessi schieramenti è, ormai, pacifico (per la classe politica calabrese che non è mai d’accordo su nulla) ma, visto il momento critico, in molti si sarebbero aspettati più trasparenza o, per meglio dire, meno opacità, da parte dei nostri rappresentanti istituzionali.

Come si ricorderà era stata proprio la Presidente f.f. della giunta regionale, Antonella Stasi, ad indire le consultazioni per la scelta del candidato governatore istituite con una legge regionale del 2009 per il 21 Settembre. L’annuncio aveva sollevato diverse prese di posizione. L’interrogativo irrisolto inerente i costi, da incubo si è in seguito trasformato in realtà e la stessa Stasi ha dovuto, infine, ammettere che i soldi per le primarie istituzionali non ci sono. Il risultato di questa intricata faccenda, pertanto, è che, al fine di rispettare la data del 12 ottobre per le elezioni regionali, le primarie istituzionali, ovvero quelle finanziate dal bilancio regionale, non possono essere svolte. L’interrogativo sorge spontaneo.stasi Scuse e giustificazioni a parte, possibile davvero che non si sapesse prima della mancanza dei fondi da utilizzare a questo fine? Sta di fatto che, per rispettare la data del 12 Ottobre, è stato chiesto ai partiti di ufficializzare la rinuncia alle primarie. Il partito democratico, qualche giorno fa, lo ha fatto con una nota congiunta del vice segretario del PD Debora Serracchiani, dal segretario del PD della Calabria, Ernesto Magorno, e dai candidati alle primarie, Mario Oliverio e Gianluca Callipo. Resta, tuttavia, la possibilità per i partiti di ricorrere alle primarie di coalizione.

La questione, tuttavia, non è stata risolta perché Franco Corbelli del movimento Diritti civili ha assunto una posizione diversa, decidendo di avvalersi dello strumento suddetto. La conseguenza è che, dovendo reperire 2 milioni di euro per tali primarie, se Corbelli non cambierà idea, la data stabilita per il 12 ottobre dovrà inevitabilmente slittare. Insomma anche in questa circostanza, la confusione ha regnato sovrana. Non resta che ammettere che l’intera questione avrebbe dovuto essere gestita in modo differente.

Suscitano, comunque, quanto meno ilarità, le considerazioni che provengono dal centrosinistra che, per bocca di molti dei suoi rappresentanti, intende farsi portavoce della richiesta di cambiamento dei cittadini. Speriamo non si tratti dello stesso cambiamento rappresentato dal centrosinistra di Agazio Loiero e “company” perché i risultati “eccezionali” conseguiti in quegli anni, oltre ad aver rappresentato un alto momento della democrazia calabrese, hanno decisamente condizionato le scelte del successivo governo regionale. Anche in questo caso, ironia a parte, se la confusione ha inevitabilmente caratterizzato la questione delle primarie istituzionali, l’ipocrisia e l’opportunismo, con buona pace del popolo calabrese, non finiranno mai di contraddistinguere l’animo di gran parte dei rappresentanti calabresi, schieramenti e colori politici a parte.

 

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About the Author: Luigi Iacopino