Vertice Nato, Obama e Cameron sposano linea dura contro Mosca. Renzi: “Rafforzare sanzioni UE”

Il vertice Nato che si terrà oggi e venerdì a Newport, in Galles, è appena iniziato e le autorità britanniche hanno approntato una delle più vaste operazioni di sicurezza per proteggere i 60 leader mondiali e i 4mila delegati che vi parteciperanno, tra cui c’è anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, arrivato a Cardiff e diretto al vertice di Newport, dove parteciperà alla riunione sull’Afghanistan prevista per le 13 ed alla commissione Nato Ucraina, alle 16.45, insieme agli altri leader dell’Alleanza Atlantica.

Con Renzi ci sono il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, nominata Alto Rappresentante della politica estera europea, e il ministro della Difesa Roberta Pinotti, di ritorno dal viaggio in India dai nostri marò. Sul tavolo c’è la spinosa questione ucraina, ma di certo non mancheranno riferimenti anche alla sempre più pericolosa minaccia dell’Isis. Il paese è blindato poichè si teme che si possano verificare scontri come nel caso del summit Nato di due anni fa a Chicago, per cui al fine di evitare qualsiasi episodio di violenza sono stati chiamati 9.500 agenti di polizia a pattugliare la zona attorno al resort, essendo attesi circa 20mila manifestanti che protesteranno nel corso delle riunioni. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen dichiara che  quello di stamattina a Newport “è un vertice cruciale in un momento cruciale” perché “le condizioni della sicurezza sono cambiate drammaticamente”. La Nato “non ha ricevuto alcuna richiesta di impegno” in Iraq, ma “sono sicuro che se il governo iracheno presentasse una richiesta di assistenza, gli alleati la valuterebbero seriamente”, ha detto poi Rasmussen parlando della delicata questione irachena. Il numero uno della Nato ha poi ricordato che, fino al 2011, l’Alleanza aveva una missione di addestramento e che se Baghdad chiedesse di riprenderla anche questa verrebbe valutata seriamente. Ma al centro del vertice c’è soprattutto la crisi in Ucraina, verso la quale il presidente americano Barack Obama e il primo ministro britannico, David Cameron, sembrano avere assunto una posizione comune di sostegno all’Ucraina nella crisi con la Russia.

 “La Russia ha violato le regole con la sua annessione illegale e autoproclamata della Crimea e con l’invio di truppe sul suolo ucraino minacciando e minando le fondamenta di uno Stato sovrano – scrivono i due leader sul quotidiano The Times -. L’Alleanza dovrebbe mettere in piedi una presenza permanente nell’Europa dell’Est sostenuta da una forza di reazione rapida composta da forze speciali terrestri, aeree e marittime che potrebbero essere dispiegati ovunque nel mondo in tempi molto rapidi”. Obama e Cameron invitano dunque gli alleati, alla fermezza non solo nei confronti di Mosca, ma anche soprattutto contro i jihadisti dell’Isis.

L’Italia pare invece più orientata al dialogo: “Siamo certi che la posizione italiana favorevole a una ferma linea di principio dinanzi ai comportamenti russi e nello stesso tempo decisamente tesa a percorrere la via del dialogo sarà largamente condivisa dai partner Ue e da tutti i nostri alleati Nato”, aveva detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla vigilia del summit, ma adesso il premier Renzi ha espresso nell’incontro al vertice Nato con Poroshenko e Obama: “Dobbiamo essere uniti nella condanna del comportamento della Russia e sono inaccettabili le violazioni del diritto internazionale”, aggiungendo che la Nato deve “aiutare una soluzione politica”. “La nostra reazione all’escalation militare della Russia deve essere ferma e rapida. Noi dobbiamo aumentare la pressione attraverso nuove sanzioni. Siamo pronti ad allargare il campo di misure restrittive nella finanza, nella difesa, tecnologie sensibili e beni ‘dual use'”, ha affermato Renzi.

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About the Author: Giulio Borbotti