Forze dell’ordine: serenità per affrontare il problema

polizia150207\09\2014 – Angelino Alfano si trova tra due fuochi. Da una parte il Governo, di cui fa parte, che, per affrontare la crisi nell’ottica dei tagli e della cosiddetta razionalizzazione della spesa, ha pensato fosse giusto bloccare lo stipendio degli uomini delle forze dell’ordine, dall’altro proprio questi uomini che operano sul territorio tra numerose difficoltà per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico nel nostro Paese. Insomma, che la situazione non sia semplice è sufficientemente chiaro, che la soluzione di questa complessa e delicata questione non sia dietro l’angolo pure. E allora, in queste ultime ore, si sta cercando di addivenire ad una sorta di dialogo costruttivo, se cosi lo si può definire, soprattutto per placare gli animi ed esaminare le esigenze di tutti. D’altra parte lo stesso leader del Nuovo centro destra era stato chiaro. “Le richieste avanzate dalle forze dell’ordine – ha, infatti, dichiarato – sono legittime, ma i toni e i modi usati sono eccessivi”, aggiungendo che “sono convinto comunque che ci sono le condizioni per affrontare con serenità il problema e risolverlo”. Insomma, quel che serve è la calma, il resto verrà da se, soluzione compresa. Ma se la situazione è questa, la domanda sorge spontanea: perché il Governo non si è preso qualche giorno in più per definire meglio la discussione sulla questione, ben sapendo che l’annuncio del Ministro Madia avrebbe sollevato un polverone? Che le aspettative della forze dell’ordine siano state tradite, dopo anni ed anni di belle parole, non è difficile ammetterlo. Questo perché, come è già stato sottolineato in varie circostanze, la questione della retribuzione si accavalla a diversi altri problemi rimasti irrisolti e che riguardano la logistica e le condizioni particolari in cui gli uomini delle forze dell’ordine sono costretti ad operare ogni giorno. Il Governo, pertanto, avrebbe dovuto aspettarsi una qualche forma di reazione, anche dura.

Ministro_AlfanoAlfano, dall’alto del suo Ministero, senza dubbio ben consapevole della gravità del momento, ammette, tuttavia, che “la sicurezza è una priorità assoluta di questo governo e di questo ministero, specie in un momento delicatissimo sul fronte interno ed internazionale” e conclude l’esposizione della sua posizione con un nuovo impegno. “Agli operatori di polizia – chiarisce – è riconosciuta la specificità e noi lavoreremo perché sia assicurata nei mesi prossimi”. Stiamo lavorando non per il rinnovo del contratto, che non è stato richiesto, ma per eliminare i blocchi salariali”, ma lo sforzo profuso in campo e il prossimo incontro con i rappresentanti sindacali delle forze di polizia, – avverte – non devono essere complicati dai “toni eccessivi”. A dare, in parte, man forte alla posizione di mediazione espressa da Alfano vi sono niente meno che Brunetta e Fassina. Il primo aveva detto che “Renzi farebbe bene ad ascoltare il comparto sicurezza, le forze di polizia, le forze dell’ordine, per trovare una soluzione positiva rispetto al rinnovo contrattuale e alle risorse che sono necessarie per un segmento così delicato nella vita del nostro Paese”. Il secondo, assumendo all’interno del Pd un atteggiamento chiaramente più cauto rispetto a quello del Presidente del Consiglio, rincarando la dose, aveva sostenuto che “le richieste degli statali e degli operatori del comparto sicurezza non sono ricatti”.

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About the Author: Luigi Iacopino