Libia, naufragio barcone: morti 200 migranti, mentre a Crotone la Guardia Costiera ne salva 111 e l’Europa che fa?

Questa notte il Mediterraneo è stato teatro di un nuovo drammatico naufragio: un barcone con almenlibia immigratio 250 persone è affondato a poche miglia dalle coste libiche. Questo è quanto ha annunciato il portavoce della Marina di Tripoli, Ayub Qassem, aggiungendo che l’imbarcazione è affondata nelle vicinanze di Tajoura, ad est della capitale: “Ci sono cosi tanti cadaveri che galleggiano in mare”, avrebbe riferito dinnanzi ad un raccapricciante scenario da guerra mondiale. Delle 250 persone a bordo infatti soltanto 26 sono state tratte in salvo, ha spiegato Qassem, aggiungendo che la guardia costiera libica ha pochi mezzi per intervenire, potendo contare solo su pescherecci e imbarcazioni che noleggia dal Ministero del Petrolio, ma ciò non è certo una giustificazione plausibile. La maggior parte dei migranti, secondo il portavoce della Marina, erano africani e come tutti erano in cerca di fortuna sulle nostre coste. La sorte ha invece accompagnato i 111 migranti (uomini, donne e 21 bambini, due dei quali neonati) di nazionalità siriana che sono stati tratti in salvo a Crotone da due motovedette della Guardia Costiera. L’allarme era stato lanciato tramite una chiamata con telefono satellitare, che segnalava la presenza di un’imbarcazione con migranti in difficoltà al largo della città calabra, così si sono recate sul punto le due unità navali, che hanno effettuato il trasbordo dei migranti, diretti ad affollare chissà quale centro di accoglienza al collasso della nostra regione, impreparata a gestire spesso anche dal punto di vista di profilassi sanitaria il flusso incontenibile di questi immigrati che l’Unione Europea sembra invece considerare quasi invisibili, lasciando la patata bollette solamente all’Italia.

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About the Author: Giulio Borbotti