Lavoro: minoranza PD presenta 7 emendamenti. Sacconi vs Damiano: giudizi diversi

sacconiPer il Presidente della Commisione Lavoro al Senato, nonché capogruppo del Nuovo centrodestra, Maurizio Sacconi, sono “irricevibili” e, addirittura, “senza senso”. Questi duri e decisi giudizi sono quelli espressi nei confronti delle proposte espresse dalla minoranza PD nei confropnti del Jobs act, che, secondo Saccomanni, farebbero affiorare una visione vecchia e ideologica.

L’ampio dibattito sulla riforma del lavoro – non solo trasversale alle varie forze politiche ma anche interno allo stesso partito democratico, che, è bene ricordarlo, è il partito di maggioranza che sorregge all’attuale esecutivo – ha, infatti, determinato la proposizione, proprio da parte della minoranza del PD, di sette emendamenti alla legge delga sul lavoro che abbracciano diversi aspetti, tra i quali l’annoso scontro che ha come oggetto il tanto discusso articolo 18. Ed è proprio con riferimento al contenuto e alla portata di questo articolo che gli emendamenti propongono, in primo luogo, la piena tutela per tutti i neoassunti a partire dal quarto anno di assunzione con contratto a tutele crescenti e, in secondo luogo, anche la tutela della possibilità della reintegra in caso di licenziamento illecito.

Un altro aspetto imprescindibile riguarda la riforma degli ammortizzatori sociali che deve anticipare la revisione delle tipologie contrattuali. Il terzo punto riguarda proprio la semplificazione delle forme contrattuali che, innanzitutto, devono essere ridotte di numero, giacché occorre valutarne l’effettiva coerenza con il tessuto occupazionale e con il contesto produttivo nazionale e internazionale. In questo senso si specifica che il contratto a tempo indeterminato, poiché va considerato come “forma privilegiata di contratto di lavoro”, deve essere reso progressivamente più conveniente rispetto agli altri tipi di contratti in termini di oneri diretti e indiretti. Ampio spazio è concesso è concesso anche al dilemma sui controlli a distanza che, secondo la minoranza del pd, devono essere disposti solo sugli impianti e non anche sui lavoratori. Gli ultimi aspetti riguardano, invece, da un lato, la revisione delle mansioni lavorative che, secondo quanto richiesto, devono avvenire in caso di “processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale”, sulla base di “parametri oggettivi e oggettivabili” e di un necessario accordo tra le parti, dall’altro esattamente la contrattazione collettiva, anche aziendale o di secondo livello. Per ciò che concerne i voucher, la risposta è affermativa, purché sia confermando il tetto di 5mila euro di reddito all’anno.

damianoA differenza del Presidente della Commisione Lavoro al Senato, Sacconi, parere positivo è stato, invece, espresso dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, a testimonianza delle profondo fratture che stanno attraversando la classe politica, finanche quella – variegata e contraddittoria – su cui si fonda la fiducia a questo Governo.

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About the Author: Luigi Iacopino