Studenti mobilitati

Stud1-300x200di Carlo Viscardi – Ottobre, inizio autunno ed inizio anno scolastico e per le università e per le scuole medie superiori, e con l’inizio delle attività didattiche iniziano le dimostrazioni degli studenti in merito alle precarie situazioni della nostra istruzione, cultura e qualità del “servizio”. La mobilitazione generale questa volta è stata indetta dall’Udu (unione degli studenti universitari) e dalla Rete degli studenti sotto l’hashtag #10ottstudentiinpiazza. In una nota rilasciata spiegano il motivo della mobilitazione: “per chiedere una scuola, un’università, un Paese diverso, che non è certo quello del Jobs Act o dello Sblocca Italia, per dire che siamo noi la bellezza di questo Paese e che non possiamo più permetterci di vivere nella precarietà ed essere privati dei nostri diritti”. Per voce del coordinatore UDU, Gianluca Scuccimarra, viene fatto sapere che : “il Premier non può usare la condizione giovanile come uno slogan fine a sé stesso. E’ ora che la politica si prenda le sue responsabilità dando risposte reali ad una generazione precaria privata del proprio futuro. La stessa generazione che domani sarà in piazza per dire che è la Grande Bellezza di questo Paese e che ha fame di diritti e cambiamento”. Gli fa eco Alberto Irone Portavoce della Rete degli studenti “Negli anni gli studenti italiani sono stati dimenticati, messi da parte ed esclusi, come molti altri soggetti. Vogliamo riprenderci il nostro ruolo di motore della società, vogliamo dimostrare al paese e alla politica che siamo noi la Grande Bellezza di questo paese. Vogliamo quindi una scuola all’altezza delle nostre idee, una scuola che sia un luogo aperto e vivo, non il palcoscenico di competizioni e individualismo. Vogliamo una scuola all’altezza degli standard europei e veramente innovativa, non restaurata da provvedimenti saltuari”. E appendendo uno striscione al Colosseo ,Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi fa sapere : “Abbiamo esposto uno striscione per dire che la Grande Bellezza è prima di tutto partecipazione (sembrerebbe una frase “rubata” al grande Giorgio Gaber).Quello di oggi rappresenta l’inizio di una serie di 10 flash mob che si faranno in 10 città simbolo durante i nostri cortei. Abbiamo voluto esporre davanti al Colosseo il primo punto centrale: la partecipazione. Quindi gli studenti sembrerebbero voler tornare protagonisti di quell’istituto che negli ultimi anni ha subito solamente tagli in tutti gli ordini e gradi.

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