Placido e Bacalov coinvolgono il Politeama con la passione argentina

placiddi Ilenia Borgia – Stregato, ammaliato, incantato. Ecco alcuni degli aggettivi idonei alla descrizione del pubblico che ieri sera presso il Teatro Politeama di Catanzaro ha assistito allo spettacolo di Luis Bacalov e Michele Placido. Un viaggio emozionale attraverso la cultura e la tradizione argentina, sulle note di un tango coinvolgente ed i versi poetici della storia sud americana. Una performance completa sotto ogni punto di vista artistico, dove l’unione tra musica, poesia e l’arte della recitazione hanno reso questo Festival d’Autunno, un appuntamento di ampio respiro culturale. Vengono abbattute le barriere ed i confini della tradizione popolare argentina che trova fondamento nelle radici italiane. Un legame quello tra l’esecuzione al piano del maestro Bacalov, premio oscar e compositore delle colonne sonore indimenticabili della storia del cinema, e l’interpretazione viva di Michele Placido. Diretti da Carlos Branca e accompagnati dal musicista Gianni Iorio, il Politeama di Catanzaro ha danzato sulle note del Tango per le vie dei luoghi più significativi di Buenos Aires. Una danza, quella tra le mani di Bacalov e la personalità di Placido che ripercorre non solo la storia argentina ma soprattutto la storia della musica, con citazioni particolarmente commuoventi come il grande Massimo Troisi.

Placido, infatti, non può esimersi dal recitare i versi di Neruda seguiti da un’esecuzione della colonna sonora de “Il postino”. L’Argentina come protagonista e quindi anche la figura della donna argentina; come Maria de Buenos Aires, fondamentale la presenza dell’attrice/cantante Federica Vincenti che ha reso giustizia alla passionalità che il tango racchiude in sè.

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