Governo, Legge di Stabilità: il rischio di illusione è dietro l’angolo

Forza Italia non voterà la legge di stabilità. Nonostante gli apprezzamenti ambigui che Silvio Berlusconi ha rivolto, non più tardi di qualche giorno fa, alle politiche economiche del Governo Renzi, quello che ancora per adesso sembra essere il maggior partito del centrodestra italiano non appoggerà la manovra economica dell’attuale esecutivo ma si limiterà esclusivamente a discutere ed approvare le singole riforme. Il motivo? Apparentemente sembra essere quello dell’aumento delle tasse che, nonostante le rassicurazione dei Renzi boys, verrebbero ampliate in modo più che considerevole.

E questo convincimento sta maturando con forza soprattutto tra gli amministratori locali che, nel giro di pochi giorni, si sono trovati nella cupa circostanza di dover affrontare lo spauracchio dei tagli alla spesa pubblica, problema di per se abbastanza consistente e notevolmente aggravato dai tagli stabiliti e già attuati dai precedenti governi tecnici. Ma le cattive notizie non vengono mai sole. In attesa di ulteriori chiarimenti da parte della compagine governativa, è il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a suonare più di un campanello di allarme nei confronti di quella che, salvo smentite o aggiustamenti, rischia di trasformarsi in una manovra truffa ai danni degli italiani.

Il leader del Carroccio, che sta preparando ufficialmente l’ingresso politico in terra meridionale attraverso la creazione di un nuovo soggetto politico di natura meridionalista, seppur indipendente, ha, infatti, messo in evidenza diversi aspetti rilevanti. Uno – secondo quanto si apprende dalla pagina Facebook dell’eurodeputato leghista – riguarderebbe il taglio di 100 milioni di euro al Fondo per i disabili, cui si affiancherebbe il dimezzamento dei fondi destinati a risolvere i danni provocati dall’alluvione di Genova, nonostante poi il Governo riesca a trovare circa 180 milioni di euro da destinare agli immigrati. Un altro, riguarderebbe, invece più da vicino il problema del lavoro, perché, scrive Savini, “il Pd parla di lavoro, ma a Bruxelles ha votato per togliere i dazi sulla frutta e verdura dal Marocco, rovinando l’agricoltura italiana. Coerenza sinistra”.

Ci sarebbe poi la questione, di non facile soluzione, che riguarda l’ormai famoso “bonus bebè” di 80 euro. Secondo quanto denunciato, soprattutto da alcuni amministratori locali, verrebbe coperto con i tagli alla spesa pubblica a carico degli enti che, di conseguenza, saranno costretti a far gravare il tutto sulle spalle dei cittadini, nei termini di una mancata diminuzione, se non addirittura aumento, della pressione fiscale, oltre che con il taglio dei servizi. E, secondo Salvini, gli 80 euro non solo non sono sufficienti a mantenere l’asilo nido, ma addirittura c’è il concreto rischio che vadano soprattutto ai genitori stranieri.

Per farla breve, insomma, questa manovra economica non solo è lacunosa, giacché lascia irrisolte alcune questioni importanti, ma appare contraddittoria e molto poco trasparente, rischiando di essere nient’altro che fumo negli occhi accompagnato da belle parole, ingannevoli, che hanno il retrogusto amaro dell’illusione.

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About the Author: Luigi Iacopino