Alleanza Calabrese, lettera aperta 2007/2014

allLettera Aperta

A Sua Eccellenza il Prefetto, dott. Luigi De Sena

Al Questore di Reggio Calabria, dott. Antonino Pugliese

Al Sindaco di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Scopelliti

Vorremmo porre alla Loro evidenza, ove mai ce ne fosse bisogno, un problema che sta interessando la città di Reggio Calabria, che avviene alla luce del giorno ed al buio della notte, con orari nonstop da centro commerciale. Quello che andremo a descrivere accade nella Loro città natale o di domicilio per motivi professionali. Parliamo di Piazza Garibaldi e delle zone limitrofe ad essa. Parliamo anche di molte altre zone di Reggio ormai presidiate da un esercito di rom. Ogni gruppo etnico di essi è specializzato in varie attività.  Prostituzione, accattonaggio, borseggio, furto con scasso e/o aggressione.  Ebbene forse non lo sapete o forse lo sapete. Forse non avete la possibilità di far rispettare le leggi che forse gli organi deputati dello Stato hanno emanato o che forse devono ancora pensare di emanare, talmente impegnati nelle continue lotte legate al mantenimento del potere.  Forse non avete gli strumenti idonei per poter lavorare e se fosse questo il caso sarebbe meglio comunicarlo alla popolazione ed arrendersi agli eventi. Piazza Garibaldi, biglietto da visita della città di Reggio Calabria per coloro i quali ancora usano Trenitalia per gli spostamenti, solo perché obbligati; terminal delle linee automobilistiche private per gli utenti, tra cui moltissimi studenti, che arrivano dalla provincia; punto obbligato di passaggio di migliaia di automobilisti che hanno la ventura di prendere l’uscita Reggio centro della tangenziale. Ebbene, a Piazza Garibaldi la mattina inizia molto presto. Decine di ragazze rom, tra le quali sicuramente molte minorenni, si impadronisco di tutta la superficie della piazza. Giovani, abbigliamento casual e discretamente curato. Bionde, brune, rosse attendono sparse tra le varie panchine e negli angoli dei marciapiedi l’arrivo dei reggini, soprattutto anziani.  Chiedono qualche euro, distribuiscono qualche carezza. Gli anziani desiderano parlare con qualcuno. Hanno bisogno di parlare con qualcuno. Le giovani sono disponibili, molto disponibili. Si fanno offrire il caffè, gli euro nelle loro tasche aumentano. Tutto finisce con l’adescamento. Risultato:- L’anziano ha trascorso dieci minuti della sua giornata, si è sentito importante, ma ha perso tanto, in tutti i sensi. E’ diventato una pedina che queste giovani muoveranno, anche in seguito, a loro piacimento. In piazza è forte anche la presenza di uomini che controllano che tutto accada nel modo più tranquillo, pronti a coprire il probabile furto che il malcapitato di turno non denuncerà. Non denuncerà perché la vergogna sarebbe troppo forte. Altro gruppo, altra specializzazione. Il territorio operativo interessa Viale Calabria, Ponte di Sant’Anna, Via Cardinale Portanova, Via Vittorio Veneto, Viale Amendola, Via De Nava, Pellaro S.S.106, Svincolo Reggio porto. Ovunque ci sia un semaforo incontriamo, questa volta, donne malvestite con in braccio bambini malvestiti in cerca di qualche spicciolo. La dove ci sono supermercati, centri commerciali ci sono altre donne malvestite con in braccio altri bambini malvestiti. Queste donne e questi bambini abbandonati in strada dalle otto del mattino sino all’imbrunire, presenti qualsiasi sia la condizione climatica, sono anch’essi controllati da giovani in abbigliamento sportivo che si spostano da un luogo all’altro a bordo di scooters, nuovi di zecca, per gestire il mercato dell’accattonaggio. Intorno alle sei del pomeriggio le stesse donne e gli stessi bambini si radunano alle fermate degli autobus per rientrare nelle dimore che avevano lasciato la mattina. Li potete incontrare alla fermata del ponte di San Pietro direzione S. Anna, alle fermate del Viale Calabria direzione Aeroporto. Oppure potete scorgere lunghe teorie di donne e bambini che si spostano a piedi per raggiungere il ponte più a valle del Calopinace. Chi si preoccupa di sapere dove vanno, dove vivono, in quali condizioni, che cure ricevono i poveri bimbi. Reggio è stata sempre città aperta ed ospitale. Reggio non è stata mai una città razzista. Ma Reggio oggi è una città infastidita. Infastidita dalla noncuranza con la quale non si sta affrontando questo problema che a brevissimo termine potrà avere delle ricadute devastanti su di essa e su i suoi cittadini. Questa presenza, oggi già numericamente importante, andrà ad aumentare in modo esponenziale vista l’apertura delle frontiere italiane alla Romania. Con la politica delle tre scimmiette si arriverà ad un punto di non ritorno.  Se la città riesce ad ospitare queste persone in modo da ridare loro la libertà e la dignità lo faccia. Se la città riesce a fare crescere tutti questi bimbi in modo da assicurargli una vita normale come tutti i loro coetanei reggini, lo faccia. Se la città vuole non porsi il problema non se lo ponga. Ma se tutti, istituzioni ed associazionismo di parata in prima linea, non vedono questi bimbi per strada, senza un presente da bimbi ed un futuro gia assegnato, noi li vediamo. Se i figli non vedono i propri genitori rientrare a casa, con la autostima spezzata e le tasche svuotate da queste giovani rom, noi li vediamo. Se tutti i cittadini dopo il senso di fastidio e di stizza, ad ogni semaforo, mentre si vedono imbrattare il parabrezza, o dopo le frasi di rito dette mentre si vedono allungare le povere manine in cerca di qualcosa, non pensano a quello che potrà accadere un giorno, noi lo pensiamo. Fra qualche anno Reggio attraverserà un periodo di grande conflittualità con questi soggetti, tanto grave da far scordare le pur gravissime problematiche nate con l’insediamento dei nomadi al 208, che hanno condizionato per decenni le sorti del quartiere di Sbarre e toccando anche tutta la città.. Scordavo… Quanto appena detto copre un arco giornaliero che va dalla mattina fino alla sera.  C’è la notte. La location principale rimane sotto lo sguardo dell’eroe dei due mondi, con l’aggiunta della Villa Comunale, del corso Vittorio Emanuele, della zona del porto e del Calopinace. Ma la notte è un’altra storia, un altro mondo. L’unica amara realtà è che Reggio è ormai in mano loro. Cordialmente ma con tanta amarezza.

Enzo Vacalebre

Reggio Calabria 20 marzo 2007

Lettera Aperta

A Sua Eccellenza il Prefetto, dott. Claudio Sammartino

Al Questore di Reggio Calabria, dott. Guido Longo

Al Sindaco di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Falcomatà

Vorremmo porre alla Loro evidenza, ove mai ce ne fosse bisogno, un problema che sta interessando la città di Reggio Calabria, che avviene alla luce del giorno ed al buio della notte, con orari nonstop da centro commerciale.

Quello che andremo a descrivere accade nella Loro città natale o di domicilio per motivi professionali.

Parliamo di Piazza Garibaldi e delle zone limitrofe ad essa. Parliamo anche di molte altre zone di Reggio ormai presidiate da un esercito di rom. Ogni gruppo etnico di essi è specializzato in varie attività.

Prostituzione, accattonaggio, borseggio, furto con scasso e/o aggressione.

Ebbene forse non lo sapete o forse lo sapete. Forse non avete la possibilità di far rispettare le leggi che forse gli organi deputati dello Stato hanno emanato o che forse devono ancora pensare di emanare, talmente impegnati nelle continue lotte legate al mantenimento del potere.

Forse non avete gli strumenti idonei per poter lavorare e se fosse questo il caso sarebbe meglio comunicarlo alla popolazione ed arrendersi agli eventi.

Piazza Garibaldi, biglietto da visita della città di Reggio Calabria per coloro i quali ancora usano Trenitalia per gli spostamenti, solo perché obbligati; terminal delle linee automobilistiche private per gli utenti, tra cui moltissimi studenti, che arrivano dalla provincia; punto obbligato di passaggio di migliaia di automobilisti che hanno la ventura di prendere l’uscita Reggio centro della tangenziale. Ebbene, a Piazza Garibaldi la mattina inizia molto presto. Decine di ragazze rom, tra le quali sicuramente molte minorenni, si impadronisco di tutta la superficie della piazza. Giovani, abbigliamento casual e discretamente curato. Bionde, brune, rosse attendono sparse tra le varie panchine e negli angoli dei marciapiedi l’arrivo dei reggini, soprattutto anziani.

Chiedono qualche euro, distribuiscono qualche carezza. Gli anziani desiderano parlare con qualcuno. Hanno bisogno di parlare con qualcuno. Le giovani sono disponibili, molto disponibili. Si fanno offrire il caffè, gli euro nelle loro tasche aumentano. Tutto finisce con l’adescamento. Risultato:- L’anziano ha trascorso dieci minuti della sua giornata, si è sentito importante, ma ha perso tanto, in tutti i sensi.

E’ diventato una pedina che queste giovani muoveranno, anche in seguito, a loro piacimento. In piazza è forte anche la presenza di uomini che controllano che tutto accada nel modo più tranquillo, pronti a coprire il probabile furto che il malcapitato di turno non denuncerà. Non denuncerà perché la vergogna sarebbe troppo forte.

Altro gruppo, altra specializzazione.

Il territorio operativo interessa Viale Calabria, Ponte di Sant’Anna, Via Cardinale Portanova, Via Vittorio Veneto, Viale Amendola, Via De Nava, Pellaro S.S.106, Svincolo Reggio porto. Ovunque ci sia un semaforo incontriamo, questa volta, donne malvestite con in braccio bambini malvestiti in cerca di qualche spicciolo. La dove ci sono supermercati, centri commerciali ci sono altre donne malvestite con in braccio altri bambini malvestiti. Queste donne e questi bambini abbandonati in strada dalle otto del mattino sino all’imbrunire, presenti qualsiasi sia la condizione climatica, sono anch’essi controllati da giovani in abbigliamento sportivo che si spostano da un luogo all’altro a bordo di scooters, nuovi di zecca, per gestire il mercato dell’accattonaggio.

Intorno alle sei del pomeriggio le stesse donne e gli stessi bambini si radunano alle fermate degli autobus per rientrare nelle dimore che avevano lasciato la mattina.

Li potete incontrare alla fermata del ponte di San Pietro direzione S. Anna, alle fermate del Viale Calabria direzione Aeroporto. Oppure potete scorgere lunghe teorie di donne e bambini che si spostano a piedi per raggiungere il ponte più a valle del Calopinace. Chi si preoccupa di sapere dove vanno, dove vivono, in quali condizioni, che cure ricevono i poveri bimbi. Reggio è stata sempre città aperta ed ospitale. Reggio non è stata mai una città razzista. Ma Reggio oggi è una città infastidita. Infastidita dalla noncuranza con la quale non si sta affrontando questo problema che a brevissimo termine potrà avere delle ricadute devastanti su di essa e su i suoi cittadini. Questa presenza, oggi già numericamente importante, andrà ad aumentare in modo esponenziale vista l’apertura delle frontiere italiane alla Romania. Con la politica delle tre scimmiette si arriverà ad un punto di non ritorno.

Se la città riesce ad ospitare queste persone in modo da ridare loro la libertà e la dignità lo faccia. Se la città riesce a fare crescere tutti questi bimbi in modo da assicurargli una vita normale come tutti i loro coetanei reggini, lo faccia.

Se la città vuole non porsi il problema non se lo ponga.

Ma se tutti, istituzioni ed associazionismo di parata in prima linea, non vedono questi bimbi per strada, senza un presente da bimbi ed un futuro gia assegnato, noi li vediamo. Se i figli non vedono i propri genitori rientrare a casa, con la autostima spezzata e le tasche svuotate da queste giovani rom, noi li vediamo. Se tutti i cittadini dopo il senso di fastidio e di stizza, ad ogni semaforo, mentre si vedono imbrattare il parabrezza, o dopo le frasi di rito dette mentre si vedono allungare le povere manine in cerca di qualcosa, non pensano a quello che potrà accadere un giorno, noi lo pensiamo. Fra qualche anno Reggio attraverserà un periodo di grande conflittualità con questi soggetti, tanto grave da far scordare le pur gravissime problematiche nate con l’insediamento dei nomadi al 208, che hanno condizionato per decenni le sorti del quartiere di Sbarre e toccando anche tutta la città..

Scordavo… Quanto appena detto copre un arco giornaliero che va dalla mattina fino alla sera.

C’è la notte. La location principale rimane sotto lo sguardo dell’eroe dei due mondi, con l’aggiunta della Villa Comunale, del corso Vittorio Emanuele, della zona del porto e del Calopinace.

Ma la notte è un’altra storia, un altro mondo.

L’unica amara realtà è che Reggio è ormai in mano loro.

 Cordialmente ma con tanta amarezza.

Enzo Vacalebre

Reggio Calabria 11 novembre 2014

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