Sul fronte politico, quella di ieri non è stata una giornata soddisfacente, nonostante sia stata densa di argomenti di discussione scottanti che hanno provocato decise prese di posizione. La più importante è stata quella dell’Associazione Nazionale Magistrati che si aggiunge alla già ampia schiera dei delusi da questo Governo, affiancando lavoratori e sindacati, forze dell’ordine ed imprenditori, nonché la gente comune che, se da un lato, si vede riconosciute agevolazioni, dall’altro se le vede togliere quasi surrettiziamente. Secondo l’Anm, con la riforma sulla responsabilità civile, l’indipendenza dei giudici sarebbe a rischio, pertanto, qualora passi la riforma della giustizia per come adesso è strutturata, molto probabilmente verrà organizzato uno sciopero.
Ma quello di Renzi, si sa, è un Governo scarsamente propenso al dialogo, a meno che i suoi rappresentanti non capiscano di avere a che fare con un avversario ostico e difficilmente affrontabile. L’esempio specifico è rappresentato dalle istituzioni europee. Dopo aver chiacchierato per mesi, dopo proclami, slogan e finte prese di posizioni, e, soprattutto, dopo aver tollerato ed accettato tutto, improvvisamente il Premier si è svegliato sostenendo, sempre a parole per il momento, che occorre cambiare subito l’Unione europea. La stessa Unione che, intanto, da parte sua, negli ultimi mesi ha contribuito grandemente e concretamente a condizionare le politiche nazionali ben oltre l’ammissibile.
Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, tuttavia, cerca si smorzare i toni e chiarisce che il proposito che si intende raggiungere con la riforma è soltanto la tutela dei cittadini, senza mettere a rischio l’indipendenza della magistratura. Ma la riforma è, comunque, contestata anche sotto altri profili, a partire dalle previsioni previste in tema di processo civile. Insomma, per il Governo si profila un altro motivo di scontro politico. E, fortunatamente, questo sarebbe (anche se non se n’è accorto nessuno) il Governo delle scelte condivise. Ma condivise da chi? Forse dagli “amici” della Leopolda?