Gianni Pico e la Cabbala

E’ stato pubblicato da Leo S. Olschki editore www.olschki.it “Giovanni Pico e la cabbalà” a cura di Fabrizio Lelli (pp. 292 € 29,00). Il volume raccoglie alcuni interventi di un convegno organizzato nel dicembre del 2007 a Mirandola dal Centro Internazionale di Studi Pichiani.Gianni Pico e la Cabbala “Breve ma intensissima” – ricorda nell’introduzione Fabrizio Lelli – la vita del Conte Pico che offre sempre nuovi spunti di riflessione. Tra l’altro, è interessante notare, alla luce degli studi di Moshe Idel, come l’Italia (Isola della Rugiada Divina per gli ebrei) sia stata un punto d’incontro e confronto tra cabalisti di diversa provenienza. Dalla Sicilia (l’isola dello specchio per Abulafia che vi trascorse alcuni anni) proveniva Semu’el ben Nissim Abu’l Farag alias Guglielmo Raimondo Moncada alias Flavio Mitridate un ebreo convertito che tradusse per conto di Pico della Mirandola numerosi testi ebraici e lo iniziò ai misteri della cabbalà. Questo fu reso possibile anche a due premesse metodologiche di Pico della Mirandola: apertura a tutte le scuole di pensiero e studio delle lingue antiche. Un interessante contributo è quello di Guido Bartolucci dell’Università della Calabria: “Marsilio Ficino e le origini della cabala cristiana”. Infatti, all’arrivo di Pico della Mirandola a Firenze già esisteva un ambiente intellettuale che grazie a Ficino aveva scoperto la mistica ebraica. Parlare ancora di Pico della Mirandola a cinque secoli dalla sua morte fa comprendere il valore dell’uomo se ricordiamo anche che visse solo trentun’anni.

Tonino Nocera

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