Durante la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, si è tenuto il convegno “L’Italia del riutilizzo: verso un uso efficiente delle risorse”. Il convegno promosso da Federambiente, Legambiente, Occhio del riciclone e Rete Onu.In questa sede è stato presentato il “V Rapporto nazionale sul riutilizzo 2014″, a cura del Centro di ricerca economica e sociale Occhio del Riciclone, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. All’incontro hanno partecipato anche le parti che devono confrontarsi per garantire l’emanazione dei decreti attuativi della legge di recepimento delle norme comunitarie sul riutilizzo come le Aziende di Igiene Ambientale, la Società Civile, gli Operatori del Riutilizzo e le Pubbliche Amministrazioni. La mancanza di questi decreti blocca ancora molte realtà che lavorano nell’usato in Italia e che non sono regolamentate, ma la cui vitalità cresce giorno dopo giorno. La consapevolezza che il riciclaggio sia il miglior modo per ridurre la quantità di rifiuti, ha guidato tutta la discussione, ed è già un buon settore dell’economia visto che si contano 80 mila persone che attualmente lavorano, spesso in maniera informale, nel recupero e trasformazione di beni e oggetti dismessi, venduti poi in mercatini, negozi in conto terzi, commercio ambulante, cooperative ed enti di solidarietà. Secondo l’Ufficio europeo dell’ambiente potrebbero diventare 800 mila in tutta l’Europa. Ma il punto focale del convegno è stato il racconto delle varie esperienze che praticano già il riuso e che permettono una migliore gestione del ciclo dei rifiuti, ma anche lo sviluppo di economie sociali. La loro voce, la dimostrazione dei risultati ottenuti e la loro forza, deve arrivare di fronte al legislatore italiano per spingere verso una semplificazione del loro percorso normativo.
