Renzi: Paese merita entusiasmo. Salvini: Prima promette poi smonta

Punti-interrogativi-590x393Non è trascorsa nemmeno una settima dall’inizio del nuovo che torna ad infuocarsi lo scontro politico tra il Premier, Matteo Renzi, e il leader dalla Lega Nord, Matteo Salvini. Il segretario del Pd continua i suoi incessanti e logorroici appelli all’entusiasmo – ma, più passa il tempo, più rischia di sortire l’effetto contrario, intrappolato tra contraddizioni e risultati che non arrivano – accompagnati dall’onnipresente elenco delle buone intenzioni che si tradurranno in nuove proposte di legge da discutere ed approvare nel corso del 2015. È stato già evidenziato, sia dalla Codacons che da Federalbeghi, che il 2015 non è iniziato nel modo in cui i rottamatori renziani avevano previsto e sperato. La situazione complessiva, a quasi un anno dall’imposizione del terzo Governo non legittimato dal consenso popolare, su volontà del (quasi) dimissionario Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è piuttosto compromessa. Nonostante le misure da 80 euro, bonus vari e la promessa di tagliare le tasse, i consumi non aumentano, di investimenti – che non siano forme di speculazione o di “sciacallaggio economico” dovuto alle svendite, mascherate da privatizzazioni, di quello che resta di importante del tessuto economico nazionale – ancora non c’è neppure l’ombra, le assunzioni non decollano e i risparmi degli italiani continuano ad essere erosi.

SOSTutto questo mentre non si ferma la piega dei suicidi a causa della crisi – l’ultimo in ordine di tempo è di ieri e ha avuto come protagonista un’imprenditrice di Savona – e delle chiusure aziendali. C’è chi sostiene, dagli ambienti governativi, che i risultati si vedranno in seguito, ma gli studi condotti dalle associazioni di categoria ci forniscono prospettive molto diverse, accompagnate da segnali sempre negativi e dal calo di fiducia dei cittadini. Ormai, da più parti, si grida alla necessità di un vero shock in ambito economico che possa far ripartire i consumi e, di conseguenza, le assunzioni e la fornitura di beni e servizi. Renzi, tuttavia, continua a parlare di ottimismo, un ottimismo necessario ad un Paese, l’Italia, che sta cambiando e che deve continuare a cambiare, sebbene non ci sia nulla di avvincente all’orizzonte. Il 2015, secondo l’ex sindaco di Firenze, sarà l’anno della svolta (probabilmente si era sbagliato quando diceva lo stesso di quello appena trascorso), l’anno – come si legge sulla sua pagina fb – “della riforma costituzionale, della nuova legge elettorale, di un fisco e una giustizia nuovi”. “Ci occuperemo di cultura, scuola, Rai, green-act, lavoro – ha continuato – E di pubblico impiego, di modo che non accadano più vicende come quella di Roma dove la notte del 31 dicembre l’83% dei vigili urbani è rimasto a casa per malattia o donazione sangue”. fretta“Il 2015 sarà l’anno in cui i cittadini per la prima volta pagheranno 18 miliardi in meno di tasse (80 euro, contributo bebè, irap e sgravi previdenziali per nuovi assunti).” E conclude con “un’un’altra buona notizia: da oggi Alitalia e Ethiad volano insieme, dopo anni di fallimenti inizia una nuova storia per un settore strategico della nostra economia”. Verrebbe da chiedersi, tuttavia, se questa economia è ancora completamente nostra. Insomma, da parte del Presidente del Consiglio tanti propositi, buoni o meno buoni, efficaci o meno efficaci, che siano.

A lanciare un campanello d’allarma ci pensa il solito Matteo Salvini. L’europarlamentare leghista, ormai volto della protesta e dell’alternativa, torna, innanzitutto, sul triste episodio di Savona, in primo luogo, mettendo in evidenza le cause di gesti cosi drammatici, ovvero “troppe tasse, troppa crisi, troppe preoccupazioni, nessuna prospettiva”, in secondo luogo, ribadendo le soluzioni alternative da adottare, che consistono nell’introduzione della Flat Tax, nell’abolizione degli studi di settore, nell’abrogazione della legge Fornero e, sicuramente non meno importante, nella liberazione dall’Euro. salvinieuro“Chi lo spiega a Renzi?”, si chiede ironicamente il segretario della lega, nonché numero uno della lista Noi con Salvini, che oltretutto, si è mostrato altrettanto critico anche nei confronti sulla cosiddetta “riformetta del fisco”, approvata qualche giorno fa dal Pd e poi bloccata. Esempio chiaro, questo, del modus operandi del segretario dem. “Il decreto inciucio è l’ennesima renzata”, afferma Matteo Salvini, secondo quanto si legge sul sito TgCom24. “Renzi un giorno promette una cosa e poi il giorno dopo la smonta e poi ricomincia daccapo”. “Ha fatto così sull’Irap, sulle tasse, sull’Europa – ha concluso perentoriamente il leader del Carroccio – Un giorno ne fa una l’altro giorno la disfa. E’ un anno che fa così”.

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About the Author: Luigi Iacopino