Comunità Papa Giovanni XXIII, Un’alternativa efficace al carcere c’è già: Le Comunità Educanti

Papa GiovanniAlcuni rappresentanti della Comunità Papa Giovanni XXIII – Giorgio Pieri, referente del progetto Comunità Educante con i Carcerati, l’avvocato Laila Simoncelli e il responsabile della segreteria generale Giampiero Cofano – hanno incontrato ieri a Rimini il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Sandro Gozi, per esporgli il progetto di alternativa alla detenzione promosso dalla Comunità. Le Comunità Educanti per i detenuti promosse dalla Comunità Papa Giovanni XXIII implicano una rivoluzione storica del modo di concepire la pena e il recupero dell’uomo che ha commesso il reato, attuando il dettame costituzionale secondo cui la pena deve avere carattere rieducativo e non punitivo. Attraverso di esse si può assicurare un reale recupero del detenuto e l’abbattimento della recidiva dal 70% al 10% e allo stesso tempo risparmiare fino a 150 euro al giorno per detenuto, in quanto i costi di gestione sono nettamente inferiori a quelli del carcere. La legge delega 67/2014 sulle misure alternative è un’opportunità unica affinché le Comunità Educanti, promosse dagli enti no profit del terzo settore siano pienamente riconosciute e sostenute. Secondo i dati raccolti nel report “I costi del carcere e i benefici delle misure alternative” pubblicato dalla Fondazione “Volontariato e Partecipazione” si possono accogliere, da subito, nelle Comunità Educanti gestite da varie organizzazioni no profit 10.000 detenuti con un risparmio per le casse dello Stato e dei contribuenti di 521 milioni di Euro all’anno. La Comunità Papa Giovanni XXIII, insieme agli enti del terzo settore e della società civile impegnati nel recupero dei detenuti e coordinati nel network “La Certezza del Recupero”, è disponibile a coinvolgersi insieme alle Istituzioni nell’avviamento di un percorso di giustizia sociale che permetta di passare da una giustizia vendicativa a una giustizia educativa, per “uccidere il criminale e recuperare l’uomo”. L’on. Gozi ha confermato il proprio impegno personale e politico in questa direzione, esprimendo il proprio apprezzamento per il modello delle Comunità Educanti. L’incontro si è concluso con una breve visita alla casa di Don Oreste Benzi,  fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, per il quale è in atto il processo di beatificazione. Le parole di Benzi ispirano ancora oggi l’impegno di tutti coloro che credono che “un uomo recuperato non è più pericoloso, per questo dobbiamo passare dalla certezza della pena alla certezza del recupero” .

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