Disapprovazione da parte del consiglio d’Istituto dell’ITE Piria per la proposta d’accorpamento all’Istituto “Ferraris”

Riceviamo e Pubblichiamo

piriaIl Collegio docenti e il Consiglio d’Istituto dell’ITE Piria di Reggio Calabria esprimono ferma disapprovazione in relazione alla proposta del “Piano di Razionalizzazione della Rete Scolastica Provinciale e di Programmazione dell’offerta Formativa per l’anno scolastico2015/2016”, che prevede l’accorpamento dell’ITE R. Piria con l’ITC Ferraris. L’Istituto Piria, nell’ultimo decennio, è notevolmente cresciuto ed oggi è una Scuola di notevoli dimensioni, la seconda della città per numero di alunni – ben 1379 – suddivisi in 61 classi, con 140 docenti e 37 unità di personale ATA. L’ITE “R.Piria” presenta un assetto consolidato anche nelle sue strutture ed attualmente offre due sedi strategiche sul territorio cittadino, mirabilmente organizzate e dotate di ottimi strumenti tecnologici: la sede centrale di Via Piria 2 e la sede staccata di Via Pensilvania n. 6. Le due sedi rispondono a precise istanze territoriali dell’utenza: infatti i ragazzi della zona centro- nord della città sono ubicati presso la sede di Via Pensilvania n. 6, mentre gli studenti residenti nella zona centro-sud frequentano le lezioni nella sede centrale di Via Piria n.2. I due plessi sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici e privati e quindi funzionali anche alle esigenze dei numerosi alunni pendolari provenienti da altri Comuni (Motta S.G., Villa S.G., Scilla, Solano, ecc.) E’ opportuno sottolineare che la sede di Via Pensilvania è oggi l’unica realtà scolastica importante nella zona Nord della città. Una diversa allocazione del Piria produrrebbe sicuri effetti di dispersione: il paventato spostamento dell’Istituto da via Pensilvania al rione Modena sarebbe deleterio per le famiglie residenti nella zona Nord che si vedrebbero costrette ad onerosi spostamenti per accompagnare i propri figli in una zona lontanissima dalle loro abitazioni e tra l’altro poco servita dai servizi di trasporto urbano qual è il quartiere Modena. Si osserva poi che il c.d. dimensionamento scolastico dev’essere effettuato nel rispetto delle leggi vigenti e dei criteri di efficienza, buon andamento ed imparzialità costituzionalmente previsti e garantiti. Il dimensionamento deve garantire un’efficiente organizzazione del servizio d’istruzione, sia per quanto concerne i servizi di segreteria, sia nella creazione di una “comunità professionale” armonica dialogante ed il più possibile stabilizzata ed infine – ma non certo per importanza – anche per consentire l’espletamento proficuo dell’attività didattica e della funzione dirigenziale. Non rispondono quindi ai criteri di buona amministrazione né gli istituti sottodimensionati, ma neanche quelli elefantiaci in cui il numero eccessivo di tutte le componenti della comunità scolastica rende ardui il confronto, la collaborazione, l’efficienza e l’idoneo impiego delle risorse sia umane che strutturali. L’accorpamento Piria – Ferraris darebbe vita ad un’istituzione eterogenea, macroscopica, difficilmente gestibile e non rispondente ai criteri di ottimale organizzazione di cui sopra e sancirebbe di fatto la scomparsa di una realtà scolastica importante nella zona Nord della città. Si ingrandisce ulteriormente un istituto già ben consolidato e dotato di un suo valido equilibrio e non si prendono in considerazione altre possibili soluzioni: sarebbe più logico e congruente – sia in un’ottica strettamente economica sia in un’ottica di salvaguardia della continuità didattica e della risposta alle esigenze dell’utenza – riunire tra loro realtà scolastiche sottodimensionate che, accorpate insieme, potrebbero sostenersi vicendevolmente nella riorganizzazione dell’offerta didattica e del personale. Peraltro, tale scelta interverrebbe nel momento in cui l’orientamento e le iscrizioni on line sono già iniziati, quando cioè le famiglie hanno già effettuato le loro scelte fondate sulla legittima aspettativa di allocazione di una sede del “Piria” nella zona Nord della città. Non corrisponde a verità (e non può costituire valida motivazione per la scelta in oggetto) che tale accorpamento farebbe nascere un unico polo tecnico nella nostra città: i proponenti non tengono in considerazione che la riforma include tra i tecnici non solo gli istituti del settore economico, ma anche quelli del settore tecnologico, presenti sul territorio. Non può poi sottacersi che l’accorpamento Piria- Ferraris avrebbe un impatto notevole sull’organico d’Istituto, con conseguente lesione dei diritti ed interessi legittimi di docenti, personale non docente e discenti, i quali ultimi non vedrebbero garantita la dovuta continuità didattica. Si rileva, inoltre, che il “Ferraris” è stato già interessato da un accorpamento con l’ Istituto Tecnico “Da Empoli”, accorpamento che ha di fatto sancito la chiusura della scuola allocata nella zona nord della città (porto) sul presupposto di un’implementazione del Ferraris che, evidentemente, non si è verificata. Appare legittimo dunque, oggi, il timore che anche il Piria, a seguito dell’accorpamento proposto, possa andare incontro allo stesso destino del Da Empoli, subendo gli effetti di un consistente abbandono da parte degli allievi ai quali, sino ad oggi, ha saputo assicurare un’offerta formativa di alto livello in un ambiente armonico, stimolante pienamente rispondente ai bisogni dei discenti e delle famiglie.

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