I rapporti tra il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il leader della Fiom, Maurizio Landini, stanno progressivamente deteriorandosi a vista d’occhio. Quello che un tempo appariva essere come l’inizio di un idillio avvincente, col passare del tempo si è trasformato in dura contrapposizione. Se, tuttavia, appare piuttosto evidente l’intensificarsi della sfida tra i due contendenti, ancora non è chiaro quale sarà il terreno di scontro. Alcune affermazioni di Landini, infatti, avevano lasciato intendere una sua imminente discesa politica con l’obiettivo di sfidare il segretario del pd sul suo stesso terreno. L’ipotesi, un po’ avventuristica, se da un lato non aveva comunque (almeno apparentemente) intimorito Renzi, che aveva ricordato come Landini non sarebbe l’unico sindacalista sceso in politica, dall’altro aveva iniziato a provocare qualche mal di pancia all’interno dello stesso mondo sindacale.
Il chiarimento
A chiarire la vicenda ci ha pensato il numero uno della Federazione Impiegati Operai Metallurgici che, scartando completamente la tesi che lo voleva farsi promotore di un nuovo partito, ha chiarito che la sua intenzione è quella di continuare a fare il sindacalista. Resta in campo l’idea di creare una coalizione sociale alternativa al Governo e a un Premier che non gode neppure di legittimità popolare.
L’equivoco è nato da un’espressione contenuta all’interno un intervista rilasciata da leader della Fiom al “Fatto Quotidiano (“adesso faccio politica’”), rispetto alla quale lo stesso Ladini ha inteso fare qualche precisazione, chiarendo che in realtà nell’intervista non è presente alcun esplicito “impegno di tipo partitico o elettorale”. L’impegno politico deve essere piuttosto visto come sfida che “oltre alla “normale azione contrattuale”, consiste nella “creazione di una coalizione sociale che superi i confini della tradizionale rappresentanza sindacale, capace di unificare e rappresentare tutte le persone che per vivere hanno bisogno di lavorare”.
I Botta e risposta
E cosi a Renzi che ha accusato Landini di essere stato abbandonato dal sindacato e costretto a cambiare pagina, concedendosi alla politica perché, a suo dire, “la Fiom ha perso la sua sfida con Marchionne”, Landini ha risposto, attraverso la sua pagina facebook, che “la Fiom ha 350mila iscritti, più del suo partito”. E, rincarando la dose, aggiunge: “E la gente che è iscritta alla Fiom paga una quota ogni mese, noi non facciamo cene da mille euro”. E Marchionne è proprio lo stesso uomo con cui Renzi sembra, almeno per il momento, avere più feeling anche rispetto ad alcuni suoi collaboratori di Governo.