Ncd diviso su Lupi e sul futuro, mentre Renzi incontra Mattarella

renzilupiLa questione delle dimissioni di Maurizio Lupi trascina con se tanti dubbi ed incertezze non soltanto in merito al futuro del Governo e della maggioranza che lo sorregge, ma anche rispetto alla prospettiva politica del Nuovo centro destra. L’atteggiamento assunto dal Presidente Angelino Alfano non è piaciuto e rischia di intensificare i malumori all’interno della piccola costola staccatasi dal Popolo delle Libertà. Il Ministro dell’interno – non è una novità – appare sempre più piegato sulle richieste o, per meglio dire, imposizioni, del Presidente del Consiglio, la cui arroganza ormai non conosce più limite. Ma che Matteo Renzi sia totalmente concentrato su se stesso, incurante di tutto ciò che avviene al di là della sua cavalcata illusoria e contro ogni appello a qualsivoglia parametro di ragionevolezza, è noto a tutti da tempo.

Angelino AlfanoIl problema – si fa per dire – riguarda la tenuta dell’esecutivo, nonché i rapporti tra Pd e Ncd, mentre altri pezzi della nostra economia vengono svenduti all’estero. Il Ministro dell’Interno, intervistato dal Corriere della Sera, assicura non solo che la vicenda Lupi non indebolirà l’equilibro su cui si fonda la maggioranza in Parlamento e al Governo, giacché “abbiamo rapporti di correttezza e lealtà con il presidente del Consiglio, la responsabilità mostrata da Lupi sarà riconosciuta come rafforzamento del governo”, smentendo quindi ogni ipotesi di uscita dal Governo, ma anche che il peso di Ncd all’interno della coalizione non diminuirà. Quel che è certo, tuttavia, è che il partito di Alfano ha perso il Ministero delle Infrastrutture e non è chiaro se ne otterrà uno nuovo. Matteo Renzi, infatti, poco prima di mezzogiorno si è recato al Quirinale per discutere con il Presidente delle Repubblica proprio del futuro del Ministero dei Trasporti che, molto probabilmente, almeno per il momento sarà gestito dallo stesso segretario del Pd.

Nunzia De GirolamoLa faccenda non è molto chiara ma necessità di chiarezza e lungimiranza. Il capogruppo di Ncd alla Camera, Nunzia De Girolamo, resta fedele alla propria linea che va nella direzione della contestazione all’intesa con il Pd, da sostituire con un appoggio estero. “Io avrei difeso fino alla fine, Maurizio Lupi, che oggi va apprezzato per il suo gesto di dignità e moralità, contro la doppia morale di Matteo Renzi e del Pd. Il premier ha dimostrato incoerenza e mancanza di coraggio perché quello che vale per Lupi dovrebbe valere anche per i suoi Presidenti di Regione e sottosegretari”. Cosi Nunzia De Girolamo sulla sua pagina facebook. Insomma, per colei che rischia di diventare l’ex capogruppo alla Camera, Ncd non può essere lo scendiletto di Renzi o il partito delle poltrone di pochi da ricollocare, ma deve adoperarsi per l’unità di un centrodestra alternativo alla sinistra. Cosi in un intervista a Repubblica, apparsa sul sito del Nuovo centro destra.

Se Ncd uscisse dal Governo, Renzi comunque potrebbe ottenere sia l’appoggio dei grillini dissidenti che di Sel. Nichi Vendola, in barba ad ogni regola democratica, già qualche settimana disse che in Parlamento c’erano i numeri per formare una nuova maggioranza. Il consenso del popolo pare non avere più nessuna importanza. Resterebbe soltanto da capire se Renzi sia disposto a consegnarsi armi e bagagli nelle mani degli ex pentastellati o della sinistra radicale.

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About the Author: Luigi Iacopino