Ordinativi in calo, 14 trimestri di recessione e domanda ferma

crisiIl Governo italiano rivendica di aver fatto la propria parte nel lungo iter che ha portato l’Italia a salutare i primi dati positivi che hanno indotto la maggior parte dei mezzi di informazione ad avallare l’ipotesi dell’imminente fine della crisi e della successiva crescita. Ci siamo occupati di questo argomento già qualche giorno fa, mettendo in evidenza non soltanto le forti ed evidenti contraddizioni presenti in alcune ricostruzioni ma anche e soprattutto la circostanza secondo la quale questi primi segnali positivi – che tra l’altro riguardano soltanto alcuni settori (grande distribuzione) e sono accompagnati da indicazioni non proprio positive in ambiti diversi (fatturato industriale) – sono dovuti più a fattori esterni (rapporto euro-dollaro e petrolio) che a fattori interni (riforme, fiducia dei consumatori e degli investitori).

Sergio MattarellaboschiNcd rivendica di aver fatto la propria parte, condizionando positivamente il Pd che, a sua volta, pretende il giusto riconoscimento per il lavoro svolto, sostenendo di aver portato gli altri sulle proprie posizioni. A loro si è accodato il neo Capo dello Stato, Sergio Mattarella che, dopo aver considerato giuste le politiche di rigore, ha affermato che le riforme sono indispensabili per le istituzioni e per il rilancio dell’economia. Ma non è tutto oro quello che luccica e al Ministro Maria Elena Boschi che parla di uscita dalla crisi, ripresa, scelte coraggiose del Pd, nonché dei frutti della riforma del lavoro e della manovra economica, ha provveduto a replicare l’economista in quota Lega Nord Claudio Borghi che questa mattina, ospite della trasmissione condotta da Myrta Merlino, ha provato a sintetizzare in qualche minuto le politiche economiche di Renzi.

claudio borghiSecondo il candidato del Carroccio alla guida della “rossa” Toscana, tale sintesi è, da una parte, fumo negli occhi con i dati manipolati, dall’altra, un modo portare avanti il problema. In quest’ottica rientrerebbe la decontribuzione per tre anni, giacché in tanti, per beneficiare di tale contribuzione, hanno assunto con questo sistema sostituendo altri. “È qui – secondo Borghi – ecco il punto”. Renzi, quando vuole fare il trionfalista, dice quanti ne ha assunti ma non dice mai quanti ne hanno mollati”. Il quadro è semplice e prevede il licenziamento di uno che lavora a 60 ora per poi assumerne due che lavorano a 30 ore con le nuove regole. Questo sistema, secondo Borghi, sarebbe stato utilizzato da tanti imprenditori. È sufficiente, per dirla in poche parole, che un imprendete chiuda, mandando a casa i lavoratori precedenti, per poi riaprire con nuovi lavoratori. Cioè che conta – continua il leghista – è valutare “la differenza fra quanti sono i licenziati e quanti sono gli assunti”.

Ma la decontribuzione pone un secondo problema, direttamente legato alle pensioni. Queste ultime, infatti, sono i contributi, per cui non pagare i contributi per tre anni determina conseguenze importanti perché, prima o poi, questi soldi serviranno.SOS

Resta del tutto irrisolto, infine, il vero problema, quello cioè che è costituito dalla drastica diminuzione della domanda che determina, di conseguenza, la chiusura delle imprese. Borghi riporta gli ultimi dati della produzione, secondo i quali i ricavi e gli ordinativi totali all’industria sono in calo, anno su anno, del 2,5% e del 5,5% (fonte: Sole24ore), a fronte di una recessione che va avanti ormai da 14 trimestri consecutivi. L’ultimo trimestre positivo, conclude, è stato l’ultimo prima di Monti.

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About the Author: Luigi Iacopino