Giornata intensa sul fronte terrorismo. Stamattina la massiccia risposta del Kenya all’attacco compiuto dai fondamentalisti islamici all’interno del campus universitario di Garissa, costato la vita a circa 150 persone , si è concretizzata in un bombardamento di due basi di al Shabaab in Somalia. Nel pomeriggio, tuttavia, la mano terrorista non è si placata e la formazione di Boko Haram, operante in Nigeria, si è resa protagonista del massacro di circa 24 persone nei pressi del villaggio di Kwajafa. Secondo quanto emerso, i terroristi si sarebbero vestiti da predicatori al fine di poter agire indisturbati e di poter colpire di sorpresa le povere vittime inconsapevoli. Notizie drammatiche provengono anche dalla Siria. Nei pressi di Idlib, infatti, i miliziani del Fronte Al Nusra avrebbero sequestrato circa 300 curdi, mentre alle porte di Damasco, gli estremisti dell’Isis hanno ottenuto il pieno controllo del
campo profughi palestinese di Yarmouk, uccidendo i palestinesi che ne avevano assunto la difesa. Soprattutto in Siria la situazione sembra, ormai, completamente fuori controllo, con ampie zone contese tra i gruppi islamici e l’esercito regolare fedele ad Assad. Proprio rispetto al campo profughi palestinese di Yarmouk, è stato durissimo il commento del funzionario dell’Onu Chris Gunness, che ha parlato di “condizioni al di là del disumano” e dell’impossibilità di inviare cibo, acqua e farmaci.