Con Paolo Maldini e Javier Zanetti sport, università e medicina a confronto

Per diventare campioni o grandi medici, talento e passione possono non bastare. Serve molto di più. Paolo Maldini e Javier Zanetti, grandi difensori e capitani, insieme ad un medico, Piero Volpi, e ad uno scienziato, Alberto Mantovani, si confrontano sul percorso di formazione e crescita di una futura stella.

Appuntamento in Humanitas il 13 maggio alle 17 nell’ambito del progetto Universiday

UniversidayRozzano, 11 maggio 2015 – Serietà della preparazione, passione e motivazione, metodo e costanza (non solo talento), gioco di squadra, rispetto dei ruoli in campo, abitudine ad affrontare test e prove, buon esempio. Tra formazione universitaria, sport e medicina esistono molti punti di contatto, che si prestano a confronti e discussione. Numerosi anche i parallelismi tra l’esperienza di crescita di uno studente, di un campione e di chi si deve occupare della formazione/preparazione. Su questi temi si confrontano due campioni come Paolo Maldini e Javier Zanetti, esempi dentro e fuori dal campo, insieme ad un docente di Humanitas University (il prof. Alberto Mantovani, ricercatore italiano più citato al mondo) e al dott. Piero Volpi, ortopedico di Humanitas e responsabile sanitario dell’Inter FC. L’incontro, che avrà luogo in Humanitas mercoledì 13 maggio alle ore 17.00 (presso il Centro Congressi), si inserisce nell’ambito di Universiday, progetto di Corriere della Sera insieme alle università e accademie milanesi finalizzato a coinvolgere e valorizzare Milano agli occhi degli studenti universitari, soprattutto stranieri. L’incontro ad iscrizione è riservato agli studenti. “Mondo accademico e sport  – spiega il prof. Marco Montorsi, rettore di Humanitas University che ospita questa iniziativa – hanno in comune molto più di quanto si pensi. Proprio come nel calcio, anche per le Università è fondamentale individuare i giovani talenti e farli crescere al meglio. Talenti per la Medicina e per la Ricerca scientifica, che imparino a crescere in un contesto internazionale così da poter essere all’altezza delle competizioni più prestigiose: per saper giocare non solo nel campionato nazionale ma anche nella Champions League e nella Coppa del Mondo. Ospitiamo due grandi campioni del calcio. Due ‘capitani coraggiosi’, grandi difensori che ci hanno insegnato come, per difendere al meglio, sia fondamentale saper attaccare. In Medicina significa innovare, essere sempre alle frontiere della conoscenza. É l’obiettivo di Humanitas University, che prepara i  propri studenti, in un contesto internazionale, ad affrontare ogni percorso di carriera, nella clinica come nella ricerca, in Italia o all’estero”.

Universiday (universiday.it)

Universiday è un evento lungo sei mesi che punta a coinvolgere gli studenti nella vita milanese, con un occhio di riguardo per quelli stranieri che hanno scelto la città per la propria formazione. L’iniziativa è promossa dal Corriere della Sera insieme a dodici istituti – Statale, Politecnico, Bicocca, Cattolica, Bocconi, Iulm, San Raffaele, Humanitas, Ied, Naba, Accademia di Brera e Domus Academy – e a Camera di Commercio, comitato Miworld e Comune di Milano. Spirito dell’iniziativa è dare maggiori opportunità ai giovani e metterli in contatto con alcuni protagonisti della nostra contemporaneità: dallo scorso ottobre gli studenti hanno incontrato grazie a Universiday Daniel Barenboim, Jovanotti, Spike Lee, il vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen, l’astronauta ESA Paolo Nespoli e tanti altri.

 Humanitas University

Humanitas University è un Ateneo dedicato alle Scienze mediche strettamente integrato con l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, ospedale e centro di ricerca, studiato come caso di management da Harvard Business School, certificato per la qualità clinica da Joint Commission International e considerato da SCImago nel top 6% al mondo per l’eccellenza delle pubblicazioni scientifiche. Caratteristica di Humanitas University, dove l’insegnamento della Medicina è condotto interamente in lingua inglese, è il respiro internazionale. La visiting faculty include Premi Nobel per la Medicina (Rolf Zinkernagel, Jules Hoffmann) e ricercatori di fama internazionale. I corsi di Laurea di Humanitas University sono fondati su più di 10 anni di esperienza nella didattica universitaria e sono ispirati al concetto dell’apprendimento attivo. L’Ateneo vuole preparare i  propri studenti ad affrontare ogni percorso di carriera, nella clinica come nella ricerca, in Italia o all’estero: per questo ha anche attivato una collaborazione con il National Board of Medical Examiners statunitense. Per l’anno accademico 2015/2016, gli studenti italiani e comunitari effettueranno il test di ammissione al corso di Laurea internazionale in Medicina e Chirurgia il prossimo 10 settembre (gli studenti extra-UE non residenti in Italia lo hanno invece già effettuato lo scorso 20 aprile). I posti disponibili sono complessivamente 100, di cui 20 riservati ai cittadini extra-UE: per iscriversi al test www.hunimed.eu.

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano