Grecia, crisi: intesa si, intesa no. Continua il braccio di ferro

grecia ueLa questione greca diventa ogni giorno più delicata e l’infausta prospettiva del crack rende insonni le notte del popolo ellenico. I rapporti tra le autorità greche e le istituzioni europee restano ancora intricati e le enormi diversità di vedute stanno inevitabilmente compromettendo l’iter, già per se faticoso, che già da mesi avrebbe dovuto portare alla stipulazione di un nuovo accordo. Sotto al sole, pertanto, non ci sarebbe nulla di nuovo e i recenti sviluppi si rivelano per quello che effettivamente sono, ovvero nuovi ostacoli. Il primo, come si ricorderà, la richiesta rivolta al Governo ellenico di accettare nuovi aiuti dall’esterno. Aiuti che, a ben veder, Tsipras ne è consapevole, potrebbero trasformarsi in futuri cappi al collo

bcetsiprasIl Premier greco, che coraggiosamente intende rispettare gli impegni assunti con il proprio Paese in occasione della campagna elettorale che lo ha portato alla vittoria, nelle ultime ore ha, tuttavia, riferito che la possibilità di raggiungere un accordo con i creditori per rimborsare i prestiti non è poi così lontana. Di parere diverso si è, invece, dimostrato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. Nulla di sconcertante, giacché si è limitato esclusivamente a riportare l’aria che si respira non soltanto a Bruxelles e Francoforte (sedi, rispettivamente del Consiglio europeo e della Bce) ma anche a Washington (sede del Fondo monetario internazionale), tanto è vero i dubbi in merito alla possibilità di perfezionare l’intesa entro il 5 giugno si fanno sempre più forti, considerando inoltre che la stessa Grecia non aveva provveduto a rispettare la data del 20 febbraio per la presentazione del piano di riforme strutturali.

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About the Author: Luigi Iacopino