Per un clamoroso, assurdo, errore giudiziario. Tutto ebbe inizio ad Alcamo … un duplice omicidio … l’esigenza frettolosa di sbattere in gattabuia un colpevole… senza verificare, meticolosamente, se quell’uomo, privato della propria vitale libertà, era davvero l’assassino… E “Alkamar”, dal nome della piccola caserma siciliana dove avvenne l’assassinio di due carabinieri, è il nome del libro che Giuseppe Gulotta, ingiustamente accusato del duplice omicidio e imprigionato per ben 22 anni, ha pubblicato, assieme al giornalista Nicola Biondo, per le edizioni ChiareLettere, e che presenterà mercoledì 10 giugno alle ore 19,30 presso “La Luna Ribelle”. All’evento, ideato e realizzato dalla Fondazione “Giuseppe Marino” e introdotto da Daniela Bonazinga, titolare della messinese libreria Bonazinga, interverranno, assieme agli autori: Antonio Marino, presidente Fondazione “Giuseppe Marino”, Giuseppe Falcomatà, Sindaco di Reggio Calabria, Giovanni Muraca, Assessore comunale alla Legalità, Pardo Cellini e Baldassarre Lauria, avvocati, nonché difensori del Gulotta. Un’iniziativa che, se da un lato stimola alla lettura e alla personale riflessione – il pubblico, prenotandosi al 3920506583, potrà anticipatamente acquistare il libro, e la successiva cena, avendo così l’opportunità, conoscendone i contenuti, d’intervenire al dibattito – dall’altro lato fa luce su una tragedia giudiziaria riemersa soltanto nel 2008, quando una delle guardie presenti agli “pseudo-interrogatori” cui venne sottoposto il Gulotta svelò che … in effetti … qualcosa non quadrava e quel detenuto, dimenticato oramai da stampa e giustizia, andava riconsegnato alla sua famiglia, agli amici, alla sua vita… E un eventuale risarcimento in danaro – proprio il 10 giugno, presso il tribunale di Reggio Calabria, si terrà l’udienza relativa alla causa civile per il deposito delle perizie che verificheranno gli eventuali danni esistenziali, morali, biologici e patrimoniali subiti dal Gulotta – restituirà colore, dignità, senso, ad un’esistenza demolita, dalla magistratura, come castello di sabbia investito da un violento colpo di vento?
Antonio Marino
(Presidente Fondazione “Giuseppe Marino)