MISE, MIUR e Huawei siglano un accordo per programma formativo Talent Lab-Seeds for the Future

Obiettivo: creare nuove competenze per l’industria 4.0

Il progetto – il primo nel suo genere – mira a formare futuri esperti in grado di introdurre nel sistema industriale i cambiamenti tecnologici per realizzare la cosiddetta “fabbrica intelligente”. Un passo in avanti per favorire il ritorno alla competitività dell’industria italiana.

labMilano, 8 giugno 2015 – Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e Huawei, azienda leader nelle soluzioni di Information e Communication Technology (ICT), hanno siglato un Memorandum of Understanding (MoU) per avviare un programma annuale di tirocinio (“Talent Lab – Seeds for the Future”) presso il quartier generale di Huawei in Cina, interamente finanziato dall’azienda e riservato a quindici fra i migliori laureandi italiani con un percorso di studio focalizzato su tecnologia e innovazione.  L’accordo è stato annunciato in occasione del China Day che si celebra oggi all’EXPO da Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, ed Edward Chan, CEO di Huawei Italia. Il programma ha l’obiettivo di trasformare gli studenti in specialisti nel settore del passaggio verso l’“Industria 4.0”, focalizzandosi non solo sugli aspetti formativi ma anche sull’applicazione concreta nel mondo industriale, grazie al coinvolgimento di un cluster di 15 aziende che verranno contemporaneamente selezionate. A chiusura del programma ogni laureando parteciperà a un seminario di aggiornamento organizzato dal MISE sulle politiche e gli strumenti 4.0; svolgerà quindi un periodo di stage all’interno delle aziende selezionate, durante il quale identificherà i fabbisogni di innovazione 4.0 delle aziende stesse, per contribuire all’elaborazione di un “percorso di cambiamento 4.0”, che dovrà costituire oggetto di discussione in sede Universitaria. Il concetto di ‘Industria 4.0’ fa riferimento alla quarta rivoluzione industriale, l’evoluzione tecnologica che prevede di ottimizzare l’efficienza dei metodi di produzione. Nel nuovo ciclo industriale le imprese gestiranno reti globali basandosi su prodotti intelligenti che, grazie a sensori, forniranno istruzioni di lavorazione alle apparecchiature di produzione e alla catena logistica coordinando elementi fisici e virtuali tramite l’ICT.Cloud computing, Internet of Things, broadband sono solo alcuni degli elementi abilitanti del nuovo scenario nel quale l’Italia, che detiene insieme alla Germania il primato nel settore manifatturiero, può consolidare una posizione importante negli anni a venire a patto che investa nella creazione di competenze ad hoc.  Il MoU prevede la costituzione di un Comitato Guida paritetico composto da 3 soggetti, in rappresentanza delle Parti e coordinato da un rappresentante del MIUR, che provvederà collegialmente a definire i criteri di selezione, identificare annualmente i 15 laureandi e le 15 imprese, approvare il percorso di tirocinio e associare i laureandi a ognuna delle imprese. La capacità attuativa dell’Agenda Digitale in Italia, e più in generale la possibilità che il tessuto imprenditoriale nel suo complesso adotti su larga scala le innovazioni in chiave Industria 4.0, dipendono anche dalla disponibilità di competenze tecnologiche diffuse sul territorio. In quest’ottica, l’impulso alla crescita e all’internazionalizzazione di know-how distintivo da parte delle giovani generazioni può rappresentare un elemento di grande rilievo per lo sviluppo del Paese e rispondere alle esigenze del mondo imprenditoriale.

L’accordo firmato oggi si inserisce in un cambiamento culturale rispetto al modo in cui l’Italia vuole coltivare i suoi talenti. Intendiamo investire di più e meglio sulla qualità, sulla mobilità e sull’internazionalità del capitale umano della ricerca. Lo facciamo attraverso accordi bilaterali, come quello con Huawei, così come attraverso i finanziamenti del Programma Nazionale della Ricerca e del Fondo di Funzionamento dell’Università, che stiamo attribuendo in misura sempre maggiore tenendo conto delle iniziative di internazionalizzazione di atenei ed enti di ricerca. Il benessere futuro del nostro Paese sarà garantito soprattutto dalla libertà dei nostri giovani di imparare e costruire nuovi saperi. In questo senso il rapporto con aziende come Huawei e con aree geografiche come la Cina, di grande interesse per le nostre aziende, avrà un ritorno culturale, d’innovazione e economico” ha commentato il Ministro Stefania Giannini.  Le innovazioni connesse ad Industria 4.0 possono rappresentare una straordinaria opportunità per l’Italia, perché le Smart Factory trarranno vantaggio dalla creatività tipica del nostro tessuto produttivo di piccole e medie imprese. Reti, distretti industriali e singole realtà dovranno rinnovarsi, perché la rivoluzione 4.0 porta un cambiamento nell’ideazione, nel design, nella produzione e distribuzione di prodotti e servizi. Questa rivoluzione non si coglie senza un elevatissimo livello di nuove competenze. L’adesione al protocollo Talent Lab rappresenta per il MISE una nuova modalità per far sperimentare alle imprese italiane come cogliere i benefici legati alla manifattura additiva. Una sfida che potrà concretamente essere colta anche grazie alle nuove misure di sostegno Agenda Digitale ed Industria Sostenibile, che il nostro Ministero attiverà nei prossimi giorni.” ha dichiarato il Ministro Federica Guidi. L‘accordo conferma la centralità dell’Italia e delle sue risorse umane nel piano di investimenti e sviluppo di Huawei – ha commentato Edward Chan, CEO di Huawei Italia – Abbiamo da sempre puntato sui talenti e sulle competenze locali, con l’obiettivo fondamentale di contribuire alla crescita economica del Paese. Nelle università italiane abbiamo trovato un importante capitale di idee, ingegno ed energie e siamo fermamente convinti che sia necessario ampliare il ventaglio delle opportunità di tirocinio nel campo delle più avanzate innovazioni tecnologiche, come nel caso dell’Industria 4.0. L’iniziativa annunciata oggi con il MISE e il MIUR vuole mettere a fattor comune gli ingenti investimenti in Ricerca e Sviluppo effettuati da Huawei e porre le basi di una fruttuosa collaborazione con tutto l’ecosistema coinvolto” .

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