Reggio Calabria, continua il “Grande Imbroglio”

Reggio CalabriaIl Grande Imbroglio. Fu questo il termine usato per portare nelle case di tutti i reggini, diversi mesi fa, una campagna di trasparenza riguardo i reali conti dell’ente comunale i cui dati incredibilmente travisati furono diffusi in maniera fuorviante per l’opinione pubblica durante il periodo pre-commissariamento. Qualche giorno addietro, per l’ennesima volta, ancora cifre ingigantite (volutamente o per incapacità contabile) compaiono sui media e creano allarme sociale nella già tormentata Reggio Calabria. Alla luce delle ultime vicende che hanno creato anche dei termini di paragone (vedi mafia Capitale a Roma, Amministrazione Comunale incredibilmente non sciolta per mafia), iniziano invece a comprendere di aver buttato 2 anni della loro vita e dei loro soldi, dietro un commissariamento inutile ed immeritato. Il balletto di cifre apparse sui giornali in questi due giorni è indecoroso per chiunque, la matematica non è un’opinione, per cui non si comprende come si faccia a dire una cosa  per poi smentirla e poi ri-ri-confermarla. I numeri non possono essere usati a convenienza. C’e’ parecchia confusione su come si calcola il bilancio comunale. Quello che  qui interessa chiarire è che vi sono delle spese che non posso essere contabilizzate propriamente come debiti (pur rientrando nella categoria) in quanto sono mutui e finanziamenti, nei debiti bisogna anche differenziare le voci che li producono, bisogna chiarire che molti derivano da CREDITI NON RISCOSSI, DA ENTRATE STATALI ANNULLATE e INSOLVENZE EREDITATE. L’argomento è molto più complesso di come lo si vuole fare apparire forse si dovrebbero chiamare dei consulenti e nominare una commissione di indagine bi-partisan, perché si faccia chiarezza una volta per tutte, numeri alla mano ed esposizione pubblica degli stessi. Nessuno vuole negare che ci furono errori di gestione è quasi impossibile non incapparvi di sicuro non furono di importanza rilevante come si volle trasmettere. Ma è indispensabile poi calare poi la teoria nella realtà quotidiana, che descrive Reggio come una città di circa 185.000 abitanti dichiarati, (ma tra clandestini e gente di passaggio e residenti non dichiarati probabilmente intorno i 200.000), con una capacità contributiva di soli 70.000 (gli unici a pagare le tasse o che le dovrebbero pagare in quanto accade per motivi vari che tra questi vi siano degli insolventi). Necessita aggiungere a quella considerazione anche il fatto che il Comune di Reggio Calabria, in base a dati strettamente territoriali, ha una delle superfici (236 km² paragonabile ad una metropoli, per esempio Firenze ne ha 102,4 km² o Bologna 140,7 km² o Torino 130,2 km² –  dati consultabili a tutti tramite google) più ampie nel panorama nazionale, questo significa maggiori spese per l’ordinaria e la straordinaria amministrazione con delle entrate che, se fossero perfette, sarebbero al meglio (ma non lo sono assolutamente) ricevute da soli 70.000 contribuenti (un paese). Oggi si apprende che il bilancio certificato dagli amministratori locali è di 87 milioni di euro  molto meno delle cifre circolate. E’ però giusto e necessario che chi ha prodotto questi numeri fornisca per il dettaglio di quella cifra e cioè le somme derivanti dalle varie voci di bilancio che producono il numero 87.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.