La nota del Consigliere Mauro sul Decreto Enti Locali

Riccardo MauroReggio è una città strana che vive di paradossi ed infatti capita di dover spiegare agli eredi di chi ha causato un debito, che questa Amministrazione sta cercando di ripianare tra mille difficoltà e sacrifici dei reggini, la portata ed il significato di una norma che darà un grandissimo contributo alla ripresa economica della nostra città così come una grandissima boccata d’ossigeno per le nostre casse comunali. È appena il caso di ricordare che il Comune di Reggio Calabria allorquando ha fatto accesso al fondo di cui al D.L. 35/13, a fronte dei € 300.000.000,00 richiesti per debiti contratti, scaduti e non pagati, ha ottenuto la concessione di “soli” € 187.000.000,00. La differenza tra quanto chiesto e quanto ottenuto ha comportato negli anni non solo la dilatazione dei tempi di pagamento nei confronti dei creditori ma anche un danno per le casse comunali per il pagamento dei conseguenti interessi commerciali. Miopi e strumentali sono le affermazioni rese dagli esponenti del centro destra reggino che, nella conferenza stampa di sabato ed in varie note apparse sui quotidiani, hanno asserito che usufruendo del fondo di cui all’art. 6 comma 1 del D.L. 78/15 “si appesantiranno i futuri bilanci comunali, in quanto la possibilità di attingere al fondo di 40 milioni di euro di liquidità con restituzione delle somme comporterà il rischio concreto di caricare sull’ente altri debiti nel futuro prossimo oltre a quelli già esistenti. Tale norma permetterà solamente di assumere altri tre dirigenti”
Invece, come di seguito vedremo, detta norma e l’accesso al fondo stanziato non comporterà un appesantimento per i futuri bilanci comunali, ma anzi un grandissimo risparmio di spesa per il nostro Comune. Onde fare una corretta informazione nei confronti dei nostri concittadini e dimostrare quanti benefici la norma in questione porterà alle casse del Comune si specifica che le somme stanziate possono utilizzate solo ed esclusivamente per pagare i debiti commerciali che hanno un tasso di interesse “moratorio”, ai sensi dell’art. 4 D.Lgs 231/2002, che oggi ammonta ad un sostanzioso 8,5 % e che nel recente passato è stato anche superiore agli 11 punti percentuali (art. 6 c.1). La norma contenuta nel D.l. enti locali offre la possibilità di usufruire del fondo restituendo la somma ricevuta in trenta anni comprensivi degli interessi, calcolati su un tasso ancorato ai buoni poliennali a 5 anni del tesoro e che ammonta ad un misero 0,7 %, a far data dal 2019 e con la possibilità di andare in compensazione con i crediti che il nostro ente vanta nei confronti del Ministero degli interni. Pertanto anche ad una superficiale lettura del disposto normativo sono lampanti gli ingenti benefici che il nostro Comune potrà avere dall’erogazione di dette somme:
a) il Comune provvederà al pagamento di debiti, provocati da gestioni di amministrazioni passate, nei confronti delle imprese e dei fornitori che hanno un tasso di interesse elevatissimo (8,5 % per l’anno 2015);
b) il Comune provvederà a rientrare dell’anticipazione del fondo di cui al D.L. enti locali in trenta anni a far data dal 2019 e con uno spread (differenziale) rispetto all’interesse dovuto per legge ( 4 D.Lgs 231/2002) che oggi è pari al 7,8 %. Detta misura inoltre aiuterà il nostro ente ad accorciare i tempi medi di pagamento nei confronti dei creditori che oggi, per la grave crisi di liquidità che persiste, ammontano a circa 734 giorni.
c) il Comune potrà andare in compensazione con i crediti vantati nei confronti del Ministero degli Interni neutralizzando così l’atavico problema dei ritardi nelle erogazioni dei crediti che gli enti vantano nei confronti dello Stato;
d) il Comune, come del resto in passato quando si è fatto accesso al famoso D.L. 35/13, prenderà contatto con i creditori e farà sottoscrivere accordi volti ad un abbattimento del capitale spettante agli stessi così come della quota degli elevatissimi interessi maturati;
e) si provvederà a riversare nell’economia cittadina, imprese, fornitori e tutti coloro i quali hanno crediti commerciali nei confronti del nostro ente, una cifra di parecchi milioni di euro cercando di dare uno shock all’economia cittadina;
Pertanto, contrariamente a quanto strumentalmente asserito, questo fondo non può materialmente essere utilizzato per pagare alcun dirigente ma è “a destinazione vincolata” e può essere utilizzato esclusivamente ”al fine di garantire il rispetto dei tempi di pagamento dei c.d. debiti commerciali del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231” . Pertanto stiano tranquilli i nostri concittadini che qualsiasi attività posta in essere da questa amministrazione è volta esclusivamente al bene della collettività e non, come nel recente passato, alla coltivazione degli interessi di pochi.

Riccardo Mauro, gruppo “La Svolta”

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