Oreste Romeo (R.F.): Legalità, trasparenza ed il miraggio della Fata Morgana

Oreste RomeoSingolari ed atipiche vicende occupano in questi giorni un posto centrale nella cronaca cittadina, e ciò spiega le ragioni dell’immobilismo amministrativo che a Palazzo San Giorgio si registra sempre più palpabile. Ormai l’opinione pubblica ha chiara e diffusa percezione della comprovata incapacitá dell’amministrazione Falcomatá, e si rivela sempre più intollerabile l’insulto subìto dall’intelligenza dei reggini per effetto del martellamento mediatico che è l’ unica specialità nella quale gli amministratori scelti dal Sindaco fashion hanno sin qui dato prova di poter eccellere. A Reggio, più che altrove, si avverte il divario, sempre più netto, tra il paese reale e quello legale, e sconforta che nella delusione generale niente accada per invertire o solo frenare questa terribile tendenza. Su questo accidentato terreno, soggetti investiti di responsabilità istituzionali ed amministrative continuano a nascondere la polvere sotto il tappeto nel puerile tentativo di offrire al pubblico il classico “aliud pro alio”, benché all’insegna della bellezza che solo legalità e trasparenza sanno regalare. Non è il caso, oggi, di indugiare sulla recente cementificazione degli alberi di Viale Boccioni o sulla metamorfosi che ha fatto della suggestiva spiaggia della Sorgente una “zimba”, così come è bene stendere il velo della Misericordia sulla persistente, drammatica attualità delle miserabili vergogne del duo Burrone & Martino. Andiamo avanti! -per solo mutuare gli euforici exploit linguistici dell’assessora Marcianò- Nell’imbarazzo generale, un’espressione classica di inveterate “tradizioni” tipicamente rriggitane, quale la manomissione del serbatoio Alfieri, mediaticamente ed “istituzionalmente” diventa, in maniera a dir poco irresponsabile, un non meglio specificato attacco “politico” alla giunta Falcomatá, giusto per conquistare, con questa prodezza dell’ingegno, il palcoscenico nazionale di Zelig. Viene eseguito dalla Polizia Giudiziaria il sequestro preventivo dei lavori di sistemazione del Corso Garibaldi? Ecco che il problema prioritario nell’azione illuminata di una giurista insigne, ritrovatasi assessora esterna ai lavori pubblici, diventa -stando ai resoconti giornalistici- la preoccupazione di non rendere visibile agli occhi della cittadinanza gli estremi del provvedimento di sequestro dell’Autorità Giudiziaria, questo si assunto ed eseguito in maniera trasparente e con la finalità di dare un senso compiuto all’ansia di legalità di sostanza, non di certo a quella di facciata, quantunque leggiadra. Si tenta di “riservatamente” trasformare la destinazione del Miramare?Hotel Miramare - F Barbieri Allora è vitale che vengano rimossi gli striscioni di protesta dei cittadini offesi dall’affidamento dei relativi lavori avvenuto nell’oscurità. Senza tacere dello sconcertante sconto sulla legalità e trasparenza praticato dall’Amministrazione Falcomatà nel momento in cui in assenza di un formale atto deliberativo e dei successivi, inderogabili adempimenti, si è dato comunque avvio e si è proseguito nella realizzazione dei lavori all’interno della struttura del Miramare fino al perentorio stop di ieri pomeriggio ad opera della Soprintendente Echberg. Senza contare, poi, che sembra stare a base della sacrilega destinazione del Miramare un baratto risalente alle elezioni comunali dello scorso ottobre. Cos’altro è necessario per comprendere che anche qui a Reggio si dica tutto e si faccia il contrario di tutto, in perfetto stile renziano? Quanto accaduto negli ultimi giorni è sufficiente per avere contezza che trasparenza e legalità, in riva allo Stretto, abbiano ben presto assunto le sbiadite sembianze di una sorta di effimera illusione ottica. D’altra parte, Reggio è la città della Fata Morgana, e proprio a quell’impareggiabile e suggestivo fenomeno di cui ci ha fatto dono il Padreterno è intitolata la via dalla quale si accede al Miramare, seppur muovendosi nell’oscurità di tetre pratiche da prima repubblica o, se si preferisce, da basso impero. Da ultimo, una preghiera, umilissima nella sua irrinunciabilitá. Nei giorni scorsi è stata transennata la statua di Atena posta in fregio all’Arena Ciccio Franco. A restauro avvenuto, la statua della dea della saggezza possa rimanere rivolta verso la città, essendo ormai indubitabile che Reggio abbia tutto il bisogno di essere difesa proprio dai suoi stessi abitanti!

Oreste Romeo (Responsabile rapporti con l’Informazione di Reggio Futura)

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