Tra supponenza e superficialità la città cerca di perdere il Miramare

Hotel Miramare - F BarbieriIn linea con l’atteggiamento arrogante e supponente già dimostrato in più occasioni, per la “VICENDA MIRAMARE” il sindaco si è avventurato in una escusatio che, nell’intento di metterci una toppa, dimostra inequivocabilmente l’illegittimità dell’atto di assegnazione del bene. E’ difficile correre dietro alla sciolinata del sindaco e interpretare le sue giustificazioni, ma proveremo, comunque, a seguire passo passo il suo delirio di onnipotenza per offrire alla Città, non un’opinione sulla vicenda, bensì una serie di elementi testuali che dimostrano inesattezze, falsità e irregolarità dichiarate. La delibera è un atto illegittimo (e forse illegale) con il quale si vuole affidare un immobile violando le più elementari norme che prevedono procedure di pubblica evidenza; tale previsione di Legge è disattesa sia nella forma, per mancanza di trasparenza dell’azione dell’Ente, che, nel merito, non consentendo a tutti i soggetti interessati di partecipare con proposte progettuali. Procedura questa che la Giunta dichiara, aggravando ancor di più la situazione, di conoscere bene, richiamando la stessa ratio normativa in premessa e superandola poi nello stesso atto con una presunta “sperimentalita”, che di sperimentale non ha nulla poiché il passaggio successivo prevede l’affidamento definitivo secondo la destinazione e l’utilizzo del bene per finalità già decise; insomma un pastrocchio dove le stesse giustificazioni creano contraddizioni inquietanti. Peraltro, il Testo Unico sugli Enti locali prevede che qualsiasi atto di gestione è in capo ai dirigenti mentre la Giunta può fornire solo indirizzo politico e non procedere direttamente ad assegnazione di questo tipo che in delibera si vuole giustificare richiamando confusamente la procedura, prevista in capo al Sindaco, nel caso di assegnazione di case popolari per motivi urgenti e di bisogno ma, di sicuro, non per   un circolo ricreativo. Facendo finta di ignorare le regole, dunque, si giunge ad equiparare la concessione del Miramare ad una qualsiasi sala di palazzo S. Giorgio o del teatro Cilea; ora, al di là del valore diverso di un affidamento del Miramare, lo stesso sindaco non tiene conto del fatto che anche la concessione dei citati spazi è, da sempre, sottoposta a regole comunali e non rimessa alla semplice volontà di un organo politico. Tale affermazioni, preoccupanti, ci inducono a chiedere come si sia disposto di tutte queste aree negli ultimi mesi. Certo sarebbe anche giusto spiegare alla Città di quale curriculum e capacità tecnico-  gestionali-finanziarie l’associazione sia titolata (oltre alla disponibilità del Presidente a concedere locali per segreterie elettorali) ed a quale richiesta per l’“Estate Reggina” si faccia riferimento visto che, notizia diffusa pubblicamente, tale progetto risulta presentato fuori dal cartellone degli eventi estivi. Si ignora o si mente anche sulla storia della Città: per diversi decenni e sino al 2004 il Miramare non è stato nella disponibilità dei cittadini, men che meno gratuita, atteso che era un albergo dato in locazione anche allora ad un privato (ed anche a buon mercato!) che intavolò un contenzioso con il comune concluso con la restituzione dell’immobile nel 2008; successivamente il Consiglio comunale avviò le procedure per la vendita, coerentemente con l’indirizzo che individuava proprio negli immobili del lungomare location prestigiose per  attività alberghiere a servizio della Città turistica. Al riguardo e sopra tutto, è d’obbligo chiedersi se il sindaco è a conoscenza della volontà vincolante del Consiglio comunale, che ha stabilito che la destinazione d’uso del Miramare è a fini turistico-alberghiero; quindi, una diversa destinazione, tipo circolo ricreativo o centro espositivo, deve essere necessariamente deliberata dallo stesso Consiglio. Infine, è noto a tutti che il vincolo di destinazione del Miramare è legato alla donazione dell’immobile, confluito nel patrimonio dei Ricoveri Riuniti e per esso al Comune, e che prevede l’indirizzo per attività alberghiera. Disattenzioni?  Superficialità? Azioni queste che, tuttavia, potrebbero pregiudicare irreversibilmente la stessa disponibilità della struttura nel patrimonio del Comune. Tante menzogne e tante irregolarità, più o meno consapevoli, per giustificare la scelta di affidare il prestigioso immobile comunale ad un circolo ricreativo, senza gara e senza requisiti, violando anche le regole elementari di una pubblica amministrazione che, ancora una volta, ha dimostrato come quando agisce in proprio e per finalità elettorali genera preoccupanti distorsioni se non danni per la nostra Città.

REGGIO FUTURA – DESTRA PER REGGIO – FRATELLI D’ITALIA – AN – CENTRO STUDI TRADIZIONE PARTECIPAZIONE – MOVIMENTO DIALOGO CIVILE  – ALLEANZA CRISTIANA POPOLARE

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