Gratteri contro la finta antimafia, costosa ed improduttiva

Parole e pensieri che hanno da tempo ampio consenso negli addetti ai lavori ma che molti non hanno il coraggio di esprimere, quelli di Nicola Gratteri, procuratore aggiunto del Tribunale di Reggio Calabria, che sono stati riportati in un articolo odierno di Gazzetta del Sud. L’argomento è relativo alla “finta” antimafia e riguarda coloro i quali, approfittando delle modalità della lotta al crimine organizzato, si intromettono nell'”ingranaggio”normativo, producendo poco o nulla, spesso soggetti marginali alle situazioni più rilevanti, adombrando però le vere vittime della mafia e percependo lauti guadagni. Gratteri, in base a quanto scritto dal quotidiano nell’edizione reggina, dichiara: “Le indagini sono in corso, non posso fare nomi. Ma ci sono casi di soggetti che hanno ricevuto importi che sfiorano il milione di euro di contributi. Gente furba che si fa vedere vicino a magistrati e vittime di mafia ma che, in realtà, non ha mai prodotto nulla. Persone che ottengono la legittimazione tenendo incontri nelle scuole e magari relegano nell’ombra chi, davvero, i crimini di mafia li ha vissuti sulla propria pelle”. Infine, il magistrato propone qualche idea importante, per i territori ad alta densità mafiosa, nei quali sarebbe opportuno inviare un maggior numero di insegnati al fine di far rimanere più tempo i giovani a scuola e sottrarli così alla cultura mafiosa. Gratteri è convinto che lo Stato possa fare ancora di più nella lotta alla mafia e si dice particolarmente fiducioso per le azioni che ha ravvisato negli ultimi mesi.

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.