Pensioni, Poletti: “Risolvere aspetto che blocca il turn over”

pensionatipensioni donneOggi è stato il giorno – uno dei tanti, per la verità – della riforma delle pensioni. Chi sperava in un forte e chiaro superamento in positivo della Legge Fornero, tuttavia, è stato deluso. Poca chiarezza a parte, uno dei nodi decisivi da sciogliere riguarda – secondo quanto dichiarato dal Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, cosi come riportato dal sito dell’Ansa, che ha ripreso le parole del Ministro mentre si trovava a Modena – “un aspetto legato a uno scalino alto che blocca il turn over introdotto dalla legge Fornero”. Per far fronte alla spinosa questione, ha continuato, “stiamo valutando opzioni e punti di equilibrio assieme al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan”.

Sul banco dell’offerta politica a cui l’esecutivo dem sta lavorando ci sono due punti abbastanza caldi che riguardano l’uscita anticipata delle donne dal mondo del lavoro e il pensionamento anticipato per quei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, rimanendo disoccupati. Si parla, in poche parole, di “opzione donna” e “opzione uomo”.

polettipier_carlo_padoan-300x187Nel primo caso, la proposta di Poletti prevede, come detto, l’uscita anticipata delle donne a partire dal 2016 a 62-63 anni di età con 35 anni di contributi. In tal caso, secondo quanto spiegato dal Ministro, non vi sarà un “ricalcolo contributivo”, ma “una riduzione dell’assegno legata alla speranza di vita e pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all’età di vecchiaia”. Nel secondo caso, invece, coloro che hanno perso il posto di lavoro – si legge sempre sul sito dell’Ansa – potrebbero usufruire della possibilità di accedere alla pensione con 3 anni di anticipo rispetto all’età prevista (66 anni e 7 mesi dal 2016) con un taglio dell’assegno legato non al ricalcolo contributivo, ma all’equità attuariale, cioè al tempo più lungo di percezione dell’assegno.

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About the Author: Luigi Iacopino