Reggio Calabria il pensiero di “Oudeis Polymetis”

atenaVorrei qui dimostrare come certa falsa cultura finisca per essere anche un danno politico.

I giovani di oggi si credono, purtroppo, tutti forniti di un prodigioso dono di assimilazione. Si crede con la breve età di sostituire le laboriose forme della conoscenza. Ciò è la naturale conseguenza di una letteratura, iconoclasta, dispregiatrice di ogni tormento, inverosimilmente frivola, che pullula nelle edicole giornalistiche e nelle terze pagine dei quotidiani. Vengono quotidianamente alla luce della notorietà e diventan di voga scrittori di microscopica intelligenza, ma forniti di quello stile farzesco, mezzo poetico e mezzo osceno, che soddisfa i portieri e le sgualdrine, e accarezza deliziosamente il ventre di quella disfatta gente mondana, che gremisce gli angoli delle strade con una bottiglia in mano.

Le fonti di tale malsana letteratura si moltiplicano con rapidità inverosimile. In questa nostra città, graniticamente omerica, c’è ancora molta gente che di nostro padre Omero non ne vuol proprio sapere e che ha arrotolato in un ripostiglio tutti i 24 libri dell’Odissea. C’è tutto da rifare. E questi personaggi, oggi, siedono tra i banchi del governo della città, con la testa ben dritta perché non scivoli sul pavimento l’aureola di cultura e sapienza che loro credono d’aver ereditato. C’è, tra di essi, chi fa l’apologia dell’idealismo assoluto, di quella filosofia, cioè, che ammette tutte le religioni, tutte le espressioni d’arte, e chi si dischiara cattolico intransigente. Le tesi culturali si mescolano per forza con quelle politiche. I fanatici si imbattono e impegnano disputa con gli scettici; c’è chi, in una stanza vicina a quella del giovane Sindaco, accende un lumicino a Marx o ripete la retorica di Fiorella Mannoia; e c’è chi piega alla causa Fabrizio De Andrè e chi Hegel o Shelling, candidati, tra i vivi e tra i morti, a superare Omero, Pitagora e Campanella. Eppure in questa Babele qualcuno dice che a Reggio si stia assistendo ad una “svolta” … io, invece, ho veduto solo scimmie ammaestrate agitare la cultura come la zolletta di zucchero in una tazzina di caffè. Ma non è colpa loro. Gli fu fatto credere dal regime di sinistra che si può ricevere un Nobel, saltando da un banco all’altro col viso truccato da Pierrot.

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