Non credibile che Obama non sapesse del petrolio Isis

ObamaLa cosa incredibile che emerge dalle dichiarazioni dell’attuale Presidente degli USA, Barack Obama, e che dimostra che le sue esternazioni sono espresse a prescindere, è il fatto che, per sostenere le tesi di Erdogan, si limiti a dire (come se fosse la bocca della verità) che lo stesso abbia ragione quando afferma che il jet russo ha sorvolato lo spazio aereo turco. Il Premio Nobel per la Pace (sic!!!) non retrocede neanche quando Ankara sostiene che in 5 minuti per ben 10 volte i piloti russi sono stati avvertiti dello sconfinamento, mostrando una cartina dove lo sconfinamento è su una striscia di terreno di soli 2,7 km per una durata (versione turca) di soli 17 secondi. Detto sconfinamento, comunque, non aveva i caratteri dell’ostilità contro la Turchia e poteva essere risolto con una durissima protesta diplomatica. Non averlo fatto, preferendo abbattere il jet, ha solo teso a precostituire, nel caso di salto dei nervi di Putin, con conseguente attacco ritorsivo della Russia, lo status di paese Nato aggredito e pertanto oggetto di difesa della stessa Nato. Ma in questo caso tutto ciò che si nasconde nel commercio abusivo del petrolio dell’ISIS, sarebbe passato, di sicuro in secondo ordine se non addirittura ignorato.caccia I nervi saldi di Putin non solo hanno evitato l’apertura di un conflitto i cui sviluppi sono di difficile previsione sul come e dove ci avrebbero portato, ma hanno permesso di aprire il dossier sui traffici petroliferi che permettono all’ISIS di potersi finanziare. Anche in questo caso, uno dei peggiori Presidenti degli Stati Uniti, quale si è rivelato l’abbronzato Obama, ha immediatamente e, a prescindere, coperto le porcate di Erdogan e famiglia sostenendo la sua innocenza. Eppure i servizi russi hanno documentato, in una affollatissima conferenza stampa internazionale, con piantine, foto e video, i traffici illeciti della Turchia che ora vengono confermati dall’Iran che per bocca di Mohsen Rezaei, alto ufficiale dell’esercito del suo Paese, ha provocatoriamente e ironicamente affermato: “Se il governo turco non ha informazioni su questi traffici, siamo pronti a fornirgliele noi”, con foto e video che svelano il commercio illegale di petrolio fra Ankara e il Califfato. mappa isisMa allora se Russia e Iran sapevano e lo documentano, non è assolutamente credibile che gli USA ne fossero all’oscuro dato che hanno sistemi di ‘osservazione’ tra i più tecnologicamente avanzati ed efficienti al mondo. Ma questo ci porta a dare una lettura incredibile delle dichiarazioni a prescindere fatte in difesa di Erdogan. E’ evidente che il Premio Nobel non difendeva Erdogan ma difendeva se stesso perché, pur sapendo del criminale commercio del petrolio, tollerava che venisse sottratto alla Siria ed all’Iraq, consentendo il finanziamento dell’ISIS, e quindi del terrorismo che sta insanguinando l’Europa, l’Occidente e lo stesso mondo arabo. Perché tutto questo? Perché Obama sperava che a risolvere la vicenda Siria fosse proprio Al-Baghdadi che, malgrado l’indole criminale e le smargiassate mediatiche, non è in grado di realizzare i sogni di Obama. Assad, più duro di quanto si potesse pensare, ha tenendo testa all’ISIS ed ai cosiddetti ‘oppositori interni’ armati dagli USA. Il risultato di questa strategia è sotto gli occhi di tutti. Assad è saldamente al potere e l’Isis, costretto ad indietreggiare in Siria per il decisionismo di Putin, ha esteso la propria influenza su altri scenari come quelli del Nord-Africa minacciando più da vicino la stessa Italia che in questa vicenda fa la figura della comparsa. A che serve che Obama, riconosca oggi che “il terrorismo è una minaccia reale” se continua a ostacolare la formazione di un’ampia coalizione anti ISIS, col chiodo fisso della testa di Assad la cui sorte sarà decisa solo dal popolo siriano? Questa coalizione se può fare a meno dell’Italia, con un premier pavido che si nasconde dietro un diluvio di parole pieno di ‘cultura e strategie’, non può prescindere dagli Usa, dalla Russia, dall’Europa più tosta e dagli stessi paesi arabi che debbono liberarsi totalmente di molti equivoci.

Giovanni Alvaro

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