Unioni civili: il Pd non cede. Il Ddl Cirinnà supera il primo scoglio

matrimoni gayCom’era prevedile, il Partito democratico non è disposto a fare alcun passo indietro sul Ddl Cirinnà. E, cosi, dopo aver respinto le pregiudiziali di costituzionalità – che riguarderebbero in primo luogo l’assimilazione delle unioni gay al matrimonio – e il possibile rinvio in commissione, il primo giorno di dibattito in Senato sulle unioni civili ha visto il superamento della prima fase con una differenza di circa 80 voti. Si è espresso in questi termini il senatore dem, Federico Fornaro, che ha ribadito la necessità di “continuare a tenere alta l’attenzione perché ci sono ancora molti iceberg nascosti negli insidiosi voti segreti”. Superata questa prima giornata, la discussione generale riprenderà oggi alle 9:30.

Il Pd tira dritto anche sull’articolo 5

Matteo RenziPer il Pd, e quindi per Renzi, a cui il popolo riunito al Circo Massimo aveva rivolto lo striscione “Renzi ci ricorderemo”, il Family Day del 30 giugno ha avuto scarso significato se, polemiche a parte, nemmeno il tanto contestato articolo 5 sulla Stepchild adoption è stato eliminato. La partita è delicata perché, come è ormai noto, nonostante Monica Cirinnà lo neghi con forza, il tema si collega a quello dell’utero in affitto e, in ultima analisi, alla piena legittimazione futura delle adozioni gay. Ma si  sia, a Renzi le minacce non piacciono.

Alfano: “Eliminiamo dal testo adozioni e riferimento al matrimonio”

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A nulla è servita persino la richiesta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che si è spinto sino ad avanzare “al Pd una proposta di buon senso che” – si legge sulla sua pagina facebook – “vedrebbe d’accordo la maggioranza assoluta degli italiani” e che sarebbe fondata sull’eliminazione dal testo delle adozioni gay – che “dividono il Paese” – e del riferimento al matrimonio. Una proposta che, secondo il leader del Nuovo centrodestra, consentirebbe ai centristi alleati del Pd al Governo di votare le unioni civili e di “costruire un’ampia maggioranza parlamentare”. Il dubbio, tuttavia, sorge spontaneo. Nonostante abbia deciso di non partecipare al Family Day, considerato il ruolo che ricopre all’interno del Governo, Alfano aveva espresso “adesione piena” agli obiettivi della manifestazione, in occasione della quale – è bene ricordarlo – è stata espressa la richiesta di stracciare totalmente il Ddl Cirinnà per concentrarsi invece sulla tutela dei diritti individuali, peraltro oggetto della proposta Sacconi-Pagano.

Cirinnà: “Assumiamoci una responsabilità totale e collettiva”

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La riposta è arrivata direttamente da Monica Cirinnà. La senatrice dem non si è limitata a ribadire come il testo, “nella sua quarta versione”, sia già una “sintesi moderata”, ma ha anche respinto la tesi dell’introduzione delle adozioni gay e dell’equiparazione tra unioni gay e matrimonio, nonostante il suo disegno di legge, nei contenuti e nella sostanza, sia un continuo rimando agli articoli che regolano proprio il matrimonio tra un uomo e una donna.

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