Nell’agenda del leader della Lega nord, Matteo Salvini, non ci sono soltanto i temi dell’immigrazione e della sicurezza. L’europarlamentare lombardo oggi è tornato a puntare i riflettori contro la Direttiva Bolkestein, la 2006/123, attraverso la quale l’Ue, durante il mandato della Commissione Prodi, è intervenuta nel settore dei servizi del mercato europeo comune. “L’Unione Europea, tramite la Corte di Giustizia – ha tuonato il numero uno del Carroccio – difende la Direttiva Bolkestein, mettendo a rischio il lavoro di 180.000 commercianti ambulanti regolari e di 30.000 aziende balneari”. “Visto che solo la Lega votò contro questa maledetta Direttiva – ha aggiunto Salvini – sosterremo solo Sindaci che difenderanno i lavoratori italiani”.
Accusata di mettere in discussione il principio del Paese di origine, quello che indica quale legislazione di uno Stato membro si debba applicare in riferimento a un mercato comune di un bene o di un servizio, di erodere le tutele dei singoli stati e, quindi, di intensificare la deriva liberista in seno all’Unione, la direttiva in questione è indirizzata a regolamentare tre ambiti: l’eliminazione degli ostacoli alla libertà di stabilimento, l’eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei servizi e, infine, l’instaurazione della fiducia reciproca tra stati membri.