Tagli alla giustizia, a rischio anche la Corte d’appello di Reggio Calabria

A rischio c’è anche la Corte d’appello di Reggio Calabria tra le possibili “vittime” dei tagli. Riduzione del numero di Corti d’appello sulla base dei carichi di lavoro, dell’indice delle sopravvenienze e del numero degli abitanti, per arrivare tendenzialmente a una per Regione e a distretti che abbiano almeno un milione di abitanti. Ulteriore taglio dei tribunali, superando la “regola del tre_” ossia tre tribunali per ognicorte d'appello corte d’appello – e il vincolo della presenza del tribunale nei capoluoghi di provincia. Possibile razionalizzazione territoriale degli uffici di Procura generale. Previsione di una task force di magistrati che possano operare anche in più uffici giudiziari contemporaneamente in caso di necessità e urgenza. Si muove lungo queste direttrici l’ipotesi di riforma della geografia giudiziaria che la commissione ministeriale guidata da Michele Vietti, ex vice presidente del Csm, ha messo a punto con una proposta di ddl delega. Ieri la chiusura dei lavori della commissione era prevista per la serata di ieri. Se la delega verrà attuata, si tratterà della seconda fase di revisione della geografia giudiziaria dopo quella realizzata sui tribunali nel 2012. La chiusura dei lavori della commissione è prevista per il 31 marzo. L’attuazione della delega costituirà la seconda fase di revisione della geografia giudiziaria dopo quella sui tribunali nel 2012. Difficile, però, che proceda immediatamente: sotto elezioni amministrative il taglio dei tribunali non è certo argomento popolare. Più probabile che questa razionalizzazione, da più parti ritenuta necessaria, sia ripresa in mano nei prossimi mesi, dopo un confronto con i territori chiesto anche dalle categorie interessate: Anm, Consiglio nazionale forense (Cnf), Organismo unitario dell’avvocatura (Oua). Anche perché, sulla carta, si prevede una bella sforbiciata, che toccherà più il Sud che il Nord. Legando la Corte d’appello a un bacino di almeno un milione di abitanti, salterebbero e sarebbero soggette ad aggregazioni con uffici più o meno limitrofi le corti d’appello di Potenza, Campobasso, Perugia, Reggio Calabria, Caltanissetta, Messina, Bolzano, Trieste, Sassari. A rischio anche Lecce. Dai tagli si salverebbero Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Campania. Naturalmente non tutte le situazioni si possono mettere sullo stesso piano per presenza criminale ed estensione dei territori interessati. Da qui l’importanza di un confronto con chi opera sul campo. Ma la lista è corposa. Del resto, come risulta dalle bozze della relazione della commissione Vietti, in molti casi si tratta di veri e propri micro-distretti che, come Caltanissetta e Campobasso, non raggiungono i 500mila abitanti mentre altri 7 ne hanno poco di più e Perugia arriva a 884mila.

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