Castorina: «SegnaliAmo Reggio è un sistema completamente nuovo. Basta bugie e mistificazioni, la destra dia conto delle risorse sperperate a danno dei reggini»

Antonino CastorinaREGGIO CALABRIA – L’attivazione del servizio SegnaliAmo Reggio Calabria è un’ottima notizia per la città, segno di un’amministrazione dinamica che risponde alle esigenze dei cittadini e rende la macchina amministrativa sempre più aperta e interattiva. Stucchevole la polemica sollevata da alcuni reduci della destra reggina. E’ evidente la goffaggine di questi personaggi che tentano di rivendicare risultati mai conseguiti a fronte di spese spropositate che nel nefasto decennio al governo comunale hanno prodotto a danno dell’ente, con i risultati finanziari che i reggini pagheranno per un decennio.  Ai cittadini è bene spiegare che SegnaliAmo Reggio Calabria è un sistema assolutamente inedito per l’amministrazione, totalmente differente dall’applicativo già realizzato da Recasi nel 2011 ed entrato in funzione nel 2012. LA differenza? Il vecchio sistema era un semplice back office, mai andato a pieno regime, chiuso ai cittadini e riservato esclusivamente ai funzionari. Il progetto era stato finanziato con una cifra extra contratto di circa 30 mila euro a carico dell’Ente. Una spesa effettuata senza alcun beneficio per i cittadini, che non potevano in alcun modo interagire con l’Amministrazione come invece succede con “SegnaliAmo Reggio Calabria”. Il vecchio sistema prevedeva infatti come unica forma di inoltro la modalità  di inserimento assistita presso le circoscrizioni e non era prevista alcuna interazione diretta con il cittadino. Stessa modalità era prevista per l’aggiornamento dello stato della pratica. Il cittadino per conoscere lo stato si doveva recare presso l’ufficio dove aveva presentato la segnalazione. I cambi di stato non venivano gestisti in tempo reale. Per realizzarlo c’era voluto un intero anno di lavoro. Inoltre la stragrande maggioranza delle segnalazioni non venivano prese in carico. Ed ancora meno erano quelle risolte.  Nulla a che fare con le caratteristiche di SegnaliAmo Reggio Calabria, che è invece realizzata come un sistema completamente aperto ai cittadini, anche in mobilità, via smartphone e tablet, ed è stato realizzato in 90 giorni circa con software open source a costo zero per l’Ente. Il nuovo sistema prevede inoltre un unico punto di raccolta per le segnalazioni, la possibilità di coinvolgimento attivo delle società che devono eseguire i lavori, il sistema push email di notifica al cittadino, l’integrazione open data, l’attivazione di nuovi servizi legati ad ambiente e pianificazione urbana, funzioni statistiche di monitoraggio e la predisposizione all’integrazione con i social network. Le differenze sono evidenti e i cittadini questo lo comprendono perfettamente e avranno modo di verificarlo”.  Quello che invece i detrattori tentano di celare è che l’antico sistema implementato, che era riservato esclusivamente ai funzionari, era lo specchio del modello di gestione assolutamente fallimentare della Recasi di quegli anni. Seppur dotata di risorse e competenze di valore quali si sono dimostrate durante questo anno di lavoro in sinergia con l’assessorato Smart City, negli anni del governo della destra la Società non si è neanche lontanamente avvicinata all’obiettivo per il quale era stata creata e cioè l’informatizzazione del Comune e la digitalizzazione dei processi amministrativi. Quando ha prodotto servizi software lo ha fatto in maniera frammentata e senza integrazione alcuna, senza un data center unico, senza ricorrere a software open source gratuito pur disponibile (come previsto dalla legge: CAD art. 68) ma spesso ricorrendo a licenze software di privati a danno delle casse dell’ente e senza produrre reali benefici per il cittadino che a parte i proclami di progetti mai portati a regime non ha usufruito di nessun servizio diretto”.  Sempre in quegli anni Recasi, nonostante un incremento di organico, è stata indirizzata a lavorare a diversi progetti extra-contratto per cui pare fosse necessario personale esterno quindi decine di contratti a progetto per operatori cui erano affidate mansioni significative e indispensabili come scansionare documenti e caricare dati! Ci piacerebbe sapere in che modo sono stati individuati gli operatori esterni, che cosa ne hanno guadagnato i cittadini e soprattutto che fine hanno fatto tutti quei progetti profumatamente pagati con i soldi della città. Perché non si è investito per adeguare i server ed i sistemi operativi e gli altri applicativi fermi al 2003? Perché non si è creata una piattaforma per la gestione dei computer da remoto imponendo invece ai dipendenti della Società di dedicarsi quasi esclusivamente alla manutenzione dei computer dell’Ente piuttosto che alla digitalizzazione dei procedimenti? Chi ha agito con questa lungimiranza e capacità manageriale ha agito come chi ha una Ferrari e la tiene parcheggiata in garage a invecchiare e prender polvere. Germanó e i suoi sodali si preoccupassero di fornire questi chiarimenti piuttosto che tentare spudoratamente di prendere ancora in giro i reggini, tentando di intestarsi processi virtuosi che la loro parte politica non ha mai neanche lontanamente avvicinato.

Il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Antonino Castorina

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