Immigrazione: cala in Germania (-66%), aumenterà in Italia (+50%)

europa BalcaniLe misure adottate dai Paesi che si trovano sulla rotta balcanica – Slovenia, Macedonio, Croazia e Ungheria – hanno iniziato a produrre i primi effetti anche sul resto d’Europa, in particolare rispetto alla Germania che, nel primo trimestre del 2016, fa registrare un calo del 66% dei flussi migratori rispetto all’ultimo trimestre del 2015. Lo stesso purtroppo non si può dire per la rotta mediterranea che vede il nostro Paese drammaticamente protagonista di una politica miope dettata dall’accoglienza indiscriminata e dalla volontà di non assumere decisioni altre che non siano quelle dirette a prevenire e gestire il terrorismo.

migranti GermaniaE cosi, Berlino, contro ogni aspettativa, è passata dai circa 550 mila arrivi di ottobre-dicembre 2015 ai circa 170 mila di gennaio-marzo. A spiegarlo accuratamente è stato il ministro dell’Interno tedesco Thomas De Maiziere che ha rilevato come la diminuzione sia stata progressiva, passando dai 90mila di gennaio ai 20 mila di marzo, passando per i 60mila di febbraio. Si tratta di un cambiamento decisivo se pensiamo che soltanto a dicembre gli arrivi avevano toccato quota 200mila.

Notizia positiva per Berlino ma potenzialmente nociva per l’Italia. Perché, se è vero che la rotta balcanica sta subendo un processo di drastica riduzione, è altrettanto vero che questo potrebbe determinare un’uteriore espansione indiscriminata della rotta mediterranea, sino al collasso. immigrazione1Angelino AlfanoSecondo le prime stime, infatti, c’è il rischio che per noi i flussi migratori possano addirittura aumentare del 50% – quindi raddoppiare – passando dai 150 mila dell’anno scorso a 300mila. Numeri enormi che hanno subito messo in allarme l’Austria.

Lo stesso ministro dell’Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner, secondo quanto riportato ieri da Repubblica, sul punto non ha lasciato spazio a equivoci e ha annunciato la possibilità che Vienna si orienti verso la chiusura della frontiera: “”L’Italia non può contare sul fatto che il Brennero resti aperto, se si arriva a flussi incontrollati di migranti”.

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About the Author: Luigi Iacopino