Mauro: Il diritto alla mobilità non è un optional

“Trenitalia riveda il taglio delle soste tra Reggio Calabria e Melito Porto Salvo”

Riccardo Mauro

REGGIO CALABRIA – «Ritengo assolutamente grave la scelta di Trenitalia di tagliare, con il nuovo orario in vigore dal prossimo 13 giugno, corse e fermate nelle stazioni intermedie tra Reggio Calabria e Melito Porto Salvo. Con l’arrivo dell’estate, soprattutto in ottica turistica, le corse pomeridiane e serali avrebbero dovuto aumentare. Invece assistiamo inspiegabilmente ad un impoverimento generale del diritto alla mobilità, che investe principalmente, stando agli orari comunicati, le comunità di Pellaro e Lazzaro, due delle stazioni balneari più frequentate dell’hinterland reggino». E’ quanto dichiara in una nota il Consigliere delegato alla Città Metropolitana Riccardo Mauro. «I tagli di Trenitalia non tengono conto peraltro del nuovo status che sta per acquisire ufficialmente il nostro territorio che a partire dal prossimo 3 giugno sarà ufficialmente una delle dieci città metropolitane italiane. E’ inaccettabile che Trenitalia, pur operando da società privata in regime di libero mercato, si permetta di tagliare fuori quasi completamente dei territori importanti come sono Pellaro e Bocale, due delle frazioni più densamente abitate nel comprensorio sud di Reggio Calabria, che nel periodo estivo aumentano sensibilmente la loro utenza. Il taglio delle fermate produrrà inoltre un aggravamento notevole delle condizioni del traffico veicolare sulla statale jonica 106, meglio conosciuta come la strada della morte, con tutti i conseguenti pericoli dovuti ai possibili incidenti stradali, purtroppo a volte anche mortali, che proprio nel periodo estivo aumentano di molto la loro incidenza». «Chiediamo pertanto a Trenitalia di rivedere le sue scelte in termini di orari e di fermate – ha aggiunto Mauro – confermando le corse attualmente in vigore e se possibile migliorando il servizio. Inaccettabile che a Reggio Calabria si viaggi ancora su macchine vecchissime, in molti casi fatiscenti, probabilmente risalenti all’ante guerra, e nemmeno paragonabili ai moderni mezzi in servizio nel centro nord del Paese, dove si viaggia su vagoni dotati di linea internet senza fili, prese elettriche e fornitissimi vagoni bar e ristorante. Non possiamo limitarci a prendere atto dell’enorme divario che ancora caratterizza nord e sud del Paese, soprattutto per ciò che riguarda il sistema delle infrastrutture e dei trasporti. Va bene la prospettiva di poter finalmente raggiungere la Capitale in sole quattro ore viaggiando con l’alta velocità, cosa che già avviene normalmente negli altri posti d’Italia, ma forse dovremmo chiederci se il livello del trasporto ferrato locale, soprattutto alle nostre latitudini, non debba subire una profonda ristrutturazione, soprattutto in termini di rinnovo del parco mezzi, di frequenza dei collegamenti e di efficienza delle corse». «Il diritto alla mobilità non è un optional – conclude Mauro – anzi il sistema dei trasporti locali deve rappresentare l’elemento trainante per lo sviluppo del nostro territorio, ancor più oggi, alla luce della nascita ufficiale della Città Metropolitana, che può e deve determinare un impulso importante, soprattutto in termini infrastrutturali».

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