Ripepi delegato Anci: “subito la Città Metropolitana, no ai regni a tempo indeterminato”

Massimo RipepiRaffa incollato alla poltrona? Non ci pare che assomigli a La Pira, ci spieghi l’utilità di una scelta fuori dal tempo che rallenterebbe i processi metropolitani già in forte ritardo. Non è concesso perdere tempo, Reggio sta totalmente morendo e ulteriori strategie e tattiche di potere potrebbero essere definitivamente letali. La notizia che il Presidente Raffa non intenda mollare la poltrona non ci sorprende. Non scopriamo certo oggi l’esistenza di una politica che ha dimenticato la dimensione di servizio della propria funzione, avendo come unico obiettivo la gestione del potere fine a se stesso. Il potere non è pulito o sporco in assoluto: dipende dal modo con cui viene esercitato. Il potere politico può essere, come lo intendeva ad esempio Giorgio La Pira, la più alta forma di servizio verso i propri concittadini. Oppure può essere, come testimoniano le tante cronache giudiziarie, anche recenti e anche vicine a noi, la via più semplice per curare i propri interessi personali, magari utilizzando proprio lo strumento della Città Metropolitana. In effetti negli ultimi 24 mesi il Presidente Raffa avrebbe potuto fare molto per la Città Metropolitana di Reggio Calabria, innanzi tutto dimostrando di saper scegliere le persone adatte alle quali affidare i compiti più delicati per avviare quei processi di sviluppo metropolitano che devono essere subito proiettati alla dirimpettaia Messina per una stabile piattaforma strategica dello Stretto. O si realizza subito l’area integrata dello stretto o si muore. Il destino di Reggio è legato a Messina e viceversa.   Tranne qualche Assessore illuminato come Lamberti Castronuovo che ha tenuto alta la bandiera del servizio al territorio con operazioni politiche che certamente rimarranno scritte nella storia, il resto non è pervenuto. Il Presidente avrebbe potuto favorire il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto, per esempio, e invece ne ha nominato, di fatto, il commissario liquidatore, passando da una gestione fallimentare, della quale ha per intero la responsabilità politica, a una figura che delle capacità manageriali necessarie non ha neanche l’ombra. Avrebbe potuto avviare una seria pianificazione strategica, in grado di anticipare i tempi, consegnando ai futuri amministratori un percorso condiviso con il territorio, orientando in questo modo le scelte anche in funzione della programmazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020: peccato che gli assessori che hanno annunciato operazioni di questo tipo non avessero la più pallida idea di cosa fosse la pianificazione strategica e non sono mai andati oltre grotteschi proclami e raccolte di progetti esistenti che nulla hanno a che vedere con una strategia. Quindi perché dovrebbe rimanere al suo posto il Presidente Raffa? Per fare in pochi mesi, a mandato scaduto, ciò che non è stato in grado di fare in anni di amministrazione legittima? Non che i futuri amministratori abbiano dimostrato finora di avere le idee più chiare, ma prima avranno pieni poteri, prima potrà essere avviato un confronto, anche duro se necessario, ma che abbia una prospettiva di futuro e non sia una chiacchiera da bar che accompagna l’agonia di una città e di un territorio che non meritano di morire, perché hanno al proprio interno energie e intelligenze degne di essere messe alla prova. Reggio e la Città metropolitana prima di tutto, per il futuro speriamo di vedere all’opera solo amministratori servitori che utilizzano il potere per costruire il bene e non per dominare e regnare a tempo indeterminato.

Dott. MASSIMO RIPEPI

Delegato alle Città Metropolitane della Commissione Politiche Istituzionali e Riforme dell’ANCI Nazionale.

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