Abusivismo edilizio: diversi sequestri in Provincia di Reggio Calabria di manufatti abusivi

mattoniSono stati intensificati, da parte del Corpo Forestale dello Stato, i controlli relativi all’abusivismo edilizio. Personale del C.F.S. appartenete ai Comandi Stazione, coordinati dal Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno accertato, in particolare sul versante Tirrenico, la presenza di sei manufatti abusivi, in spregio alla normativa disposta dal D.P.R. 380/2001 disciplinante la materia edilizia. Durante i controlli sul territorio, personale del Comando Stazione C.F.S. di Sant’Eufemia d’Aspromonte, ha posto sotto sequestro tre manufatti abusivi, di cui due in agro del Comune di Palmi, il cui proprietario era tale C.A., ed uno in agro del Comune di Bagnara Calabra, il cui proprietario era tale L.F., entrambi deferiti all’Autorità Giudiziaria competente. Successivamente personale del Comando Stazione C.F.S. di San Roberto, ha posto sotto sequestro tre ulteriori manufatti, tutti in agro del Comune di Scilla, di cui due erano di proprietà di tale C.E. ed uno di proprietà di tale D. M. V.. Tutti i soggetti sono stati denunciati per abusivismo edilizio, in quanto la normativa prevede che la realizzazione di una costruzione su terreno sottoposto a vincolo idrogeologico, sia subordinata al nulla-osta della Regione e al successivo permesso di costruzione rilasciato dal Comune. Le pattuglie C.F.S. hanno realizzato questo importante risultato grazie ad accertamenti, esperiti nell’immediatezza, sia tramite strumentazione GPS Magellan in dotazione al C.F.S., sia mediante SIM (Sistema Informativo della Montagna) e successivi accertamenti catastali, che hanno permesso di risalire con esattezza ai proprietari dei manufatti abusivi. La repressione del fenomeno dell’abusivismo edilizio, rappresenta uno dei compiti prioritari del Corpo Forestale dello Stato, difatti la cementificazione del territorio, non supportata da un’attenta valutazione da parte degli Enti preposti al rilascio di autorizzazioni e prescrizioni, oltre che compromettere la bellezza paesaggistica, incrementa quei fenomeni di instabilità e fragilità del territorio che molto spesso pongono in pericolo concreto l’incolumità pubblica.

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