Possibili sviluppi del dopo putsch in Turchia

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Prendendo spunto da un recente approfondimento pubblicato dal CESI ( Centro Studi Internazionali) riguardo il tentato Golpe in Turchia. Il tentativo di esautorare il potere di Erdogan, da parte di un apparente numero ristretto di militari ed ex-ufficiali delle Forze Armate, non può essere considerato un avvenimento estemporaneo e completamente slegato dal contesto politico turco. Infatti seppur il potere quasi assolutistico del premier Erdogan, sembra aver annichilito ogni forma di “critica” verso lui ed il suo establishment, nella realtà esiste un non trascurabile e variegato fronte critico formato dalla parte più conservatrice e intransigente delle Forze Armate, dalle fasce laiche, cosmopolite e filo-occidentali della società, vedi borghesia, intellettuali, giovani, personalità di alto profilo istituzionale, i partiti kemalisti e curdi, i tradizionali movimenti ultra-nazionalisti ed addirittura anche una porzione del panorama islamista turco. Oltre a Fetullah Gulen, leader di Hizmet1, possiamo vedere sia movimenti islamisti indipendenti sia fazioni moderate dello stesso AKP (Adalet ve Kalkınma Partisi, Partito della Giustizia e dello Sviluppo),a conferma di ciò possiamo portare a testimonianza l’esautorazione da parte di Erdogan dell’ex Premier e Segretario Generale dell’AKP Ahmet Davutoglu. Verrebbe da domandarsi  cosa accumini una coalizione di così eterogenea composizione. La risposta è palese e la si evince dalle quotidiane notizie che arrivano dal paese e cioè da una parte il crescente personalismo ed autoritarismo del Presidente, nonché il moltiplicarsi delle misure liberticide e censorie nei confronti del mondo accademico, giornalistico, politico, istituzionale e militare che, nell’ultimo decennio, ha aumentato a dismisura il potere erdoganista e costretto gli altri attori al sensibile ridimensionamento della propria influenza. Mentre dall’altra parte, e cioè dalla parte delle forze armate, l’inquietudine generata dalle nuove nomine dei vertici, previste inizialmente per agosto, considerate negli ambienti della Difesa turca come l’atto finale per l’eliminazione delle residue personalità avverse al Presidente e legate alla più rigida ortodossia kemalista. Di certo ora, come vediamo dalle varie notizie di epurazioni varie ed i numeri che leggiamo di sostituzioni e vertici “decapitati”, il personalismo ed il potere del premier turco sembrano essere diventati Totali, a tal punto di paventare l’idea di reintroduzione della pena di morte.

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About the Author: Carlo Viscardi