Secondo i dati di uno studio condotto da un team italo-americano di ricercatori, la nostra capacità mnemonica si fonda su un periodo molto specifico e dal particolare paradosso. L’arco temporale della nostra infanzia di cui non ricordiamo nulla, è in realtà il più importante e decisivo. Infatti è proprio prima dei due anni che lo sviluppo cognitivo ha bisogno di essere accompagnato da stimoli corretti. Più input riceviamo entro i due anni di vita, più velocemente camminerà la nostra memoria e quindi l’apprendimento. I ricordi di cui non abbiamo memoria in realtà non vanno persi, ma secondo quanto riferito dai ricercatori, resterebbero semplicemente irrecuperabili ma in ogni caso influenti.