Elezioni Città Metropolitana, Pizzimenti risponde a Maiolino

Palazzo Foti - Provincia di Reggio Calabria“L’atteggiamento assunto dal Sign. Maiolino in occasione delle elezioni per il Consiglio Metropolitano di Reggio Calabria denota lo svilimento dei valori e dell’etica, oltre alla totale assenza di coerenza politica. Le sue dichiarazioni scomposte, fuori luogo ed inadeguate al ruolo che egli ricopre ne fanno conoscere il vero profilo peraltro per nulla aderente al ruolo istituzionale che riveste. A niente valgono, ora, i tentativi di sparigliare le carte e di trovare comode vie di fuga da una responsabilità politica che emerge in tutta la sua pesante gravità. Se Maiolino avesse realmente avuto a cuore la posizione di Matalone – considerato che preliminarmente si tenne una riunione di gruppo – perché poi la decisione successiva di votare scheda nulla? Ricordo che Maiolino disse di non condividere la candidatura di Castronuovo e che avrebbe votato Pino D’Ascoli o eventualmente la lista. Quale testimonianza di serietà e credibilità offre il Sign. Maiolino con un comportamento censurabile rinnegando il senso dell’appartenenza e la coscienza del ruolo? Egli, dunque, avrebbe dovuto votare lista o quanto meno scegliere tra Matalone o lo stesso D’Ascoli. Per rispetto della storia, ricordo al Sign. Maiolino che egli giunse a Forza Italia con l’adesione di Caridi e successivamente con una forzatura impose la sua candidatura a Capo Gruppo sostenuta da alcuni colleghi ma mai condivisa dal sottoscritto, da Dattola e stranamente neppure da Matalone. Richiamo altresì alla memoria del Sign. Maiolino che sostiene la difesa di Matalone che è pur vero che il sottoscritto, assieme al Capo Gruppo Marino propose la candidatura di Matalone per il Consiglio Metropolitano, condiviso dall’ On. Alessandro Nicolò, ma ciò avvenne secondo la tempistica un anno prima dell’ingresso del gruppo Caridi in Forza Italia. La successiva fuori uscita di Marino mise purtroppo in discussione gli equilibri procedenti. Marino addirittura fu sfiduciato da Maiolino e da altri colleghi per cui fu ribaltato il quadro politico interno e con l’ingresso di Luigi Dattola, all’ora indipendente, vennero meno gli assetti originali e quindi i numeri per “sostenere”la proposta su Matalone. Ricordo al Sign. Maiolino che il sottoscritto assieme all’ amico Nino Micari, fece un passo indietro ritirando la candidatura per consentire all’ On. Alessandro Nicolò, dopo le questioni giudiziarie che hanno coinvolto esponenti del centro destra, avvenute due giorni prima della presentazione della lista, di poter lavorare per garantire la lista e consentire la più ampia partecipazione senza tenere in considerazione o privilegiare principi di “corrente”. Il Sign. Maiolino dovrebbe fare ‘mea culpa’ per aver commesso un grave atto di indegnità politica, ma certamente lui non si rende conto, considerato il suo percorso ondivago e la sua provenienza partitica, altrimenti avrebbe dovuto ascoltare la voce della coscienza e sbarrare il simbolo”.

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