INPS e osservatorio sul precariato : i numeri non sono per nulla incoraggianti

precari calabria

Roma 28/08/2016 20:00 – Giornata dedicata dall’INPS alla redazione del rapporto sull’Osservatorio sul Precariato, documento che sintetizza in bene e in male, l’andamento del mondo del lavoro, riguardante il settore privato, deducendo le cifre a seconda dei contributi, delle iscrizioni e delle cessazioni di nuovi rapporti di lavoro e loro trasformazioni, ad esempio il passaggio da un rapporto a tempo determinato ad un rapporto a tempo indeterminato. Ora guardando i numeri possiamo vedere che il rapporto parte con un saldo tra assunzioni e cessazioni nel primo semestre 2016 pari a + 516.000, inferiore a quello dello stesso periodo del 2015 che era pari a +618.000, ma superiore al 2014 che annoverava un +423.000. Le cifre poco incoraggianti se annualizzate, a giugno del 2016 risultano +505.000. Per i contratti a tempo indeterminato, senza la sottrazione delle cessazioni, è pari a +582.000. Andando avanti nell’analisi del documento dell’Istituto, possiamo vedere che complessivamente nel periodo Gennaio-Giugno 2016 le assunzioni sono risultate 2.572.000 con una riduzione di 302.000 unità pari a -10.5% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il rallentamento ha coinvolto esclusivamente il tempo indeterminato il quale ha avuto un calo di 326.000 unità pari a -33,4%. L’Istituto, nella redazione del documento dà anche un suo “parere” sul considerevole e corposo calo, vedendolo nell’abbattimento integrale delle agevolazioni che fino a fine 2015 potevano beneficiare i datori di lavoro per un periodo di tre anni. Stesse considerazioni possono essere fatto per le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato ad indeterminato le quali hanno avuto una maggior contrazione pari a -37%. Per il tempo indeterminato possiamo vedere una cifra di 1.808.000 assunzioni +0,6% in confronto al 2015, quindi in linea e di un +2,7% rispetto al 2014. Per l’apprendistato possiamo vedere come le assunzioni siano pari a 113.000 con un incremento del 14,4% rispetto al 2015 e una diminuzione delle cessazioni pari all’8,5%. Viene ricordato che con la nuova legge di stabilità targata 2016, gli incentivi non siano scomparsi definitivamente ma sensibilmente ridotti pari all’abbattimento del 40%, esclusi i premi INAIL, entro un massimo annuale di 3.250€ per la durata di due anni dalla data di assunzione. Basandosi su ciò in questo primo semestre possiamo vedere che 197.000 sono le posizioni INPS che si avvantaggiano di questa agevolazione, mentre le trasformazioni sono pari a 55.000 unità. Sommando le due cifre possiamo vedere come i rapporti di lavoro agevolati siano il 31,5% del totale delle assunzioni/trasformazioni a differenza del 2015 che rappresentavano il 60,8%. Il documento poi passa alla quantificazione dei salari del tempo indeterminato che viene registrata in diminuzione sotto ai 1.750€ mensili, una tendenza alla discesa che si sta’ consolidando dal 2015. Il rapporto si conclude con la voce Voucher, dei quali nel semestre gennaio-giugno 2016 ne sono stati venduti 69,9 milioni dal valore nominale di € 10 cad., pari ad un +40,1% al 2015 ed a un +74,7% per il 2014. Le considerazioni da fare su questi numeri sarebbero molte, ma ci limiteremo ad una sola domanda, premesso che il governo è riuscito, a suon di mozioni di fiducia, ad approvare l’abolizione di molti privilegi e garanzie dei lavoratori fra cui l’abolizione dell’Art.18 etc etc etc, ci si domanda alla scadenza dei tre anni di agevolazioni fiscali che ne sarà dei contratti a tempo indeterminato stipulati con le agevolazioni del 2015? Ed i numeri e le percentuali che l’INPS sta riportando non sono più che sensibilmente inferiori ai numeroni tanto pubblicizzati?

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About the Author: Carlo Viscardi