Migranti, 239 morti al largo della Libia

03/11/2016 Sono 239 i migranti dispersi dopo il naufragio di due barconi al largo della Libia. Carlotta Sami, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), afferma che il dramma è stato confermato da due sopravvissuti che ora si trovano a Lampedusa. Ieri erano stati recuperati 12 cadaveri. Nel frattempo proseguono i salvataggi a largo del canale di Sicilia. Amnesty accusa che si sono verificati casi di tortura da parte della polizia in hotspot italiani. L’organizzazione afferma che i poliziotti italiani hanno fatto in alcuni casi ricorso a pratiche “assimilabili a tortura” durante l’acquisizione delle impronte digitali dei migranti.polizia-migranti
“Le pressioni dell’Ue sull’Italia affinchè usi la mano dura con i migranti e i rifugiati, hanno portato a espulsioni illegali e a maltrattamenti che, in certi casi, sono assimilabili alla tortura”.
 “Nella loro determinazione a ridurre il perdurante movimento di rifugiati e migranti verso altri Stati membri, i leader europei hanno portato le autorità italiane al limite di ciò che e’ legale” – spiega De Bellis. -“Il risultato è che gente traumatizzata, che arriva in Italia dopo viaggi drammatici, è stata sottoposta in qualche caso ad abusi scioccanti per mano della polizia, ma anche a espulsioni illegali”. Delle 24 testimonianze di maltrattamenti raccolte da Amnesty su un totale di 170 interviste, 16 trattano di episodi in cui qualcuno ha subito violenza. Il rapporto dell’ong riconosce che la gran parte delle volte la procedura per l’identificazione avviene senza alcun incidente: “Il comportamento della gran parte dei poliziotti resta professionale e la gran parte delle registrazioni delle impronte digitali avviene senza incidenti”.

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About the Author: Giusy De Giovanni